A Saintes-Maries-de-la-Mer (sì, con tutti questi trattini), villaggio di duemila e rotte anime nel cuore della selvaggia Camargue, ogni anno – il 24 e il 25 maggio – si svolge una grande festa. Per le bianche viuzze che si intrecciano sfociando nel Mediterraneo, decine di migliaia di gitani celebrano Sara la Nera. Il perché della location è presto spiegato: tradizione vuole che proprio su queste rive sia sbarcata la serva Sara con le sue padrone – le Marie Jacobè e Salomè -, perseguitate in Palestina e alla mercé della corrente dopo essere state abbandonate in mare, su di una barca senza vele né cibo.
Pablo Daniel Osvaldo. Due nomi ed un cognome che riportano alla mente grandi acrobazie, dentro e fuori dal campo. Peccato, perché forse ha lasciato andare via una carriera. Forse in rovesciata.