Colui che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Una delle massime espressioni del concetto di fine che giustifica i mezzi. Questo è Robin Hood, o meglio, la versione che n’è arrivata sino a noi, quella sopravvissuta e affermatasi nel corso dei secoli, la più fiabesca, sicuramente la più semplice da narrare, tutta luci e niente ombre. Una figura divenuta metafora in cui il Sassuolo sembra ormai essersi calato da qualche anno a questa parte, ma che mai era riuscito ad interpretare così bene come in questa stagione.
Che potesse essere una stagione a dir poco complicata per la Salernitana era facilmente prevedibile, meno che potesse di settimana in settimana tramutarsi in un vero e proprio incubo. L’avvento di Danilo Iervolino ha però evitato la sua definitiva materializzazione, scongiurando inoltre che il 31 dicembre diventasse l’inizio di un cataclisma di imbarazzo che avrebbe colpito il sistema calcistico italiano nella sua interezza, provocando danni di immagine incalcolabili. Ora i dirigenti delle alte sfere possono finalmente tirare un sospiro di sollievo, mentre per l’ambiente granata ed il suo nuovo presidente arriva la sfida più difficile, quella di credere nella salvezza.
E così, come ormai ben noto, dal prossimo luglio Lorenzo Insigne diventerà un nuovo giocatore del Toronto FC, dividendo la sua strada da quella del Napoli, e di Napoli, dopo aver praticamente trascorso un’intera vita insieme. Un destino ormai da tempo nell’aria, ma che proprio per il suo ripresentarsi di continuo senza mai avverarsi sembrava non dover giungere mai.
Ad oggi la Genova calcistica si ritrova a vivere un periodo piuttosto difficile e a dir poco tumultuoso. Tanto sembra voler cambiare, salvo poi riapparire con diverse sembianze ma immutata sostanza. Non certo il momento migliore per un Derby della Lanterna che rischia di avere ripercussioni immani sullo stato (e la stabilità) delle due squadre. Genoa-Sampdoria potrebbe rivelarsi come lo spiraglio di luce che risolleva dalle tenebre o, al contrario, la zavorra che fa sprofondare nelle tenebre
È una domenica come tante altre, anzi, è una domenica novembrina come molte altre. Fa discretamente freddo, fuori piove, e ad ora di pranzo il sole sembra aver già timbrato il cartellino per l’uscita da lavoro. In realtà pare non abbia mai preso servizio. Del resto la luce è quasi unicamente appannaggio dell’artificialità in certi periodi. Dal canto mio ho da poco finito di pranzare (per i curiosi, pasta al forno) e mi ritrovo in quel limbo che prevede ogni giornata di campionato, dove tra la spossatezza del lauto pasto appena consumato e l’attesa che l’orologio segni finalmente le 15, non trovi modo di occupare quei sessanta minuti della tua vita che un domani magari rimpiangerai. Decido di optare per la soluzione più banale e forse meno raccomandabile, ma allo stesso tempo più comoda. Così prendo il telefono alle mie spalle ed apro Instagram. Quasi subito mi compare un video di SkySports girato da pochi istanti direttamente dal Turf Moor, protagonista Sean Dyche.
Ai nastri di partenza dello scorso 23 febbraio erano partite in 47. Nove mesi dopo e 154 incontri disputati in cui la rete si è gonfiata per ben 420 volte, a contendersi la Copa Libertadores 2021 saranno soltanto due squadre. Palmeiras e Flamengo si apprestano a darsi battaglia nell’incomparabile scenario dell’Estadio Centenario di Montevideo.
7 novembre 2021. Il giorno che un po’ tutti al momento dell’uscita dei calendari della Serie A 21/22 avevano subito provveduto a contrassegnare sul calendario con un doppio cerchio. Il giorno della resa dei conti, il giorno di Milan-Inter. Quasi nove mesi dopo è arrivato il momento che le due metà di Milano aspettavano. Una partita che oggi però nel suo complesso non si limita ad essere l’emblema di una rivalità, bensì rappresenta il simbolo di molteplici attese comuni, forse, finalmente giunte al termine.
Il 242esimo Derby d’Italia andato in scena ieri sera al Meazza di San Siro è stata una partita tutt’altro che spettacolare, per ampi tratti anche piuttosto deludente a voler essere pienamente sinceri. Un 1-1 quello di Inter-Juventus in cui entrambe le squadre non hanno brillato, né tantomeno emozionato, ma che nonostante ciò ha regalato diversi spunti di riflessione su quello che potrebbe essere il futuro cammino delle due squadre nella stagione.
Brentford – Arsenal. Prima giornata della nuova stagione, primo match in assoluto della nuova Premier League 21/22. Ai nastri di partenza si trovano di fronte due club, due situazioni completamente diverse tra di loro, se non proprio agli estremi opposti. Da un lato il Brentford, la cenerentola del campionato, tornato in massima serie dopo ben 74 anni, grazie alla vittoria nei playoff della scorsa Championship. Dall’altro l’Arsenal, da ben 96 anni ininterrottamente in Premier, una delle cosiddette Big six per cui certo non serve alcuna presentazione.
Dopo essere arrivato nel corso delle ultime 48 ore dello scorso mercato ed aver suscitato la curiosità di molti, Teun Koopmeiners si sta ora ritagliando sempre più spazio all’interno delle rotazioni di Gasperini, convincendo il tecnico piemontese forse anche più rapidamente di quanto si potesse auspicare.