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Redazione RdL

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L’arrivo dell’estate porta con sé diverse tradizioni irrinunciabili, soprattutto in Italia: il caldo afoso, le zanzare, ma anche quello che ormai è un grande classico, cioè le complicazioni regolamentari dei campionati dalla Serie B in giù (la Serie C in particolare). Non fa eccezione l’annata che sta per iniziare, anzi: la pandemia, con conseguente chiusura degli stadi e blocco dei botteghini per le società militanti in queste categorie, ha complicato diverse situazioni già di per sé precarie. Di questo e di altri temi abbiamo parlato con Benedetto Giardina, giornalista palermitano collaboratore, tra le altre, di Giornale di Sicilia, Il Sole 24 Ore e Fanpage, esperto di economia applicata allo sport e particolarmente vicino alle problematiche di questi tornei.

Si è concluso un mese di fuoco, con Euro 2020 che ha riportato spensieratezza nelle case di milioni di tifosi e appassionati in giro per tutto il Vecchio Continente. E, come alla fine di ogni anno scolastico, è arrivata l’ora delle pagelle: diamo i voti a ogni Nazionale che ha partecipato a questa competizione continentale, dalla prima eliminata alla vincente, tinta di azzurro.

Con il doppio scoppiettante 2-2 del Gruppo F, con Germania, Ungheria, Francia e Portogallo che hanno dato vita a uno dei più bei gironi di sempre nelle competizioni internazionali, si è abbassata la serranda sulla prima fase di Euro 2020. 36 partite sono state giocate, 16 ne mancano alla fine del torneo: un Europeo dalle mille anime, con le 24 squadre che hanno portato in campo la propria identità tecnica, tattica e culturale, con le influenze politiche che, specie in un torneo tra Nazionali, non possono mancare mai. Ma bando alle ciance, in questo articolo il focus è sul calcio giocato, perciò senza troppi preamboli abbiamo preso al balzo l’invito di Gigi Marzullo, facendoci cinque domande su com’è andato fino ad ora quest’Euro 2020 itinerante e dandoci anche delle risposte.

La morte di Giampiero Boniperti, arrivata oggi a 92 anni, ha segnato uno spartiacque, in un certo senso la fine simbolica di un’era calcistica ma anche socio-culturale del calcio italiano. La nostra giovane redazione è riuscita solo sfiorare un brillante simbolo del secondo dopoguerra italiano come il fu calciatore, dirigente e presidente della Juventus, perciò ci siamo rivolti a Enzo D’Orsi, giornalista del Corriere dello Sport che ha seguito la Juventus dal 1979 al 2000 e ha scritto diversi libri sulla squadra bianconera, tra cui i più recenti Gli Undici giorni del Trap. Atene 1983, Non era champagne. La Juve di Maifredi, Montezemolo e Baggio e Michel et Zibi. Gli amici geniali (2018, 2019 e 2020, Edizioni InContropiede). Ringraziando Enzo per la gran disponibilità mostrata nei nostri confronti, vi proponiamo questa sua riflessione su un monolite del Novecento calcistico tricolore.

Dopo un sabato di Euro 2020 che ha tenuto tutto il mondo del pallone sulle spine – dai Christian! -, inizia una nuova giornata per quest’Europeo itinerante. Alle 15 va in scena Croazia-Inghilterra, rematch dell’ultima semifinale mondiale che ha portato i croati in finale contro la Francia. Dunque, dopo i gironi A e B, andiamo alla scoperta del Gruppo D, con le due sopracitate, Repubblica Ceca e Scozia.

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