Come ogni anno, in questi giorni ESPN ha stilato la sua top 10 per ogni ruolo. A guidare la classifica dei terzini sinistri ci sono Andrew Robertson, Alphonso Davies e Jordi Alba. Più defilato, in ottava posizione, figura Ben Chilwell. Calcisticamente parlando, il 2020 è stato generoso con lui: gli ha riservato prima una cavalcata pazzesca con il Leicester – tornato a sfiorare la Champions League con il Leicester – e poi la chiamata del Chelsea.
L’approdo in un grande club spesso e volentieri non è semplicissimo. Per Chilwell tutt’altro, almeno per quanto riguarda il rendimento. Ma a che punto siamo con l’assimilazione degli schemi di Lampard?
Dream Team
Da quando il magnate russo Roman Abramovich è in cabina di comando, i tifosi del Chelsea sono abituati a campagne faraoniche. Conti alla mano, i 247 milioni di euro investiti nell’ultima sessione di calciomercato non sono un record per i Blues (nel 2017/2018 – ultimo anno di Conte – ne spesero 260), ma il rosso in bilancio di 190 milioni invece sì. Uno sforzo economico non indifferente per tornare a fare la voce grossa in patria e in Europa.
Prese singolarmente, le operazioni messe a segno nel 2020 sono da applausi: il Chelsea ha fatto il possibile per costruire un instant team. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni da fare. Ad esempio, i nuovi acquisti sono per lo più giovani con un grandissimo talento, forse però mancano di quell’esperienza che tanto avrebbe potuto aiutare una rosa con un’età media già molto bassa (intorno ai 25 anni). Inoltre, non basta prendere giocatori forti e buttarli nella mischia: serve tempo per entrare in sintonia con i nuovi compagni. Ecco allora che non si tratta più di instant team, ma di dream team: una squadra che attualmente sta raccogliendo meno di quando seminato, ma che sulla lunga distanza potrebbe uscire alla grande.
A Londra sono arrivati i tedeschi Kai Havertz – 80 milioni versati al Bayer Leverkusen – e Timo Werner, a 53 milioni di euro dal Lipsia. Dall’Eredivisie Hakim Ziyech – 40 milioni nelle casse dell’Ajax -, mentre dalla Ligue 1 Thiago Silva – a parametro zero dal PSG – e Edouard Mendy, giunto dal Rennes per 24 milioni. All’appello manca solo Ben Chilwell, arrivato dal Leicester per la modica cifra di 50 milioni di euro.
Sui tabloid inglesi si era arrivato a parlate addirittura di una stretta di mano per 74 milioni, tanto discussa dai tifosi e prontamente smentita. Anche la cifra realmente spesa dal Chelsea per accaparrarselo, comunque, non equivale esattamente a pochi spicci. Per questo, le aspettative nei suoi confronti non possono che essere alte: al termine di questa stagione si spera possa almeno replicare lo stesso score dell’ultimo anno con le Foxes (3 gol e 4 assist).
Chilwell negli schemi di Lampard
Mentre Chilwell faceva le fortune del Leicester, Frank Lampard non ha avuto vita facile alla sua prima stagione sulla panchina del Chelsea. Dopo un anno di praticantato in Championship con il Derby County, l’ex capitano ha fatto ritorno a Stamford Bridge con idee ben chiare: passare dal 4-2-3-1 di Sarri al suo 4-3-3 e far spazio ai giovani. Zero titoli, il prezzo da pagare per questo anno di transizione. La squadra migliora il dato dei gol fatti, ma perde 6 punti, una posizione in classifica e registra un crollo sul piano difensivo, visto che il Chelsea di Sarri chiuse il campionato 2018/2019 con 39 gol subiti, decisamente meno dei 54 incassati dai Blues sotto la gestione Lampard..
Prima di affrontare la Premier League 2020/2021, Lampard ha deciso giustamente di andare a puntellare la sua retroguardia e sistemare le criticità. Non per questo, però, il tecnico dei londinesi vuole rinunciare alla spinta sulle fasce. Quello di Ben Chilwell è un acquisto mirato che soddisfa entrambe le richieste: il classe 1996 è affidabile in copertura, ma sa anche come supportare i compagni in fase offensiva. Nel post partita di Chelsea-Crystal Palace, l’allenatore ha confessato:
Oggi Ben è stato fantastico. Avevamo bisogno di lui, della sua capacità di essere così alto in campo, che non è una cosa negativa, e della sua grande qualità con la palla. I ragazzi che sono arrivati hanno avuto tutti dei problemi e gli va dato tempo, ma Ben sta già dimostrando tutto il suo valore.
Chilwell ha avuto modo di rispondere in una recente intervista rilasciata al microfono di Jacob Steinberg del Guardian:
La mia priorità è quella di dare sicurezze in difesa, ma il fatto che il mister voglia che i nostri terzini giochino così alti è uno dei motivi per cui ho scelto di venire qui. Mi piace moltissimo spingere sulla fascia, crossare e mettere gli attaccanti nelle condizioni migliori per segnare.
Fino a una decina di anni fa i terzini dovevano pensare più al posizionamento difensivo, ma ora il ruolo si è evoluto e partecipiamo attivamente alle manovre d’attacco.
È un terzino moderno a tutti gli effetti, e la sua propensione ad attaccare è sottolineata dalla heatmap della stagione in corso. Come si può notare, il baricentro è molto alto. Forse non ha mai messo alle spalle la sua infanzia calcistica, passata a centrocampo. Fatto sta che – un po’ per sua indole e un po’ per richiesta esplicita di Lampard – praticamente sta facendo l’esterno a tutta fascia.
Sull’out di sinistra la concorrenza era parecchio agguerrita, ma Chilwell ha saputo sbaragliarla senza troppi problemi. Sia Marcos Alonso che Emerson Palmieri sono più fisici di lui, ma questo non vuol dire che siano anche più prestanti. Il Chelsea non cerca muscoli, bensì – al contrario – quelle certezze che le due vecchie conoscenze del calcio nostrano non hanno saputo dare. Alla fine, quindi, la spunta l’inglese. Scelta tecnica che dà ragione all’investimento monstre.
Partenza lanciata
Con il Natale alle porte è tempo di tirare le somme: Chilwell ha realmente dimostrato di valere 50 milioni come dice Lampard? Beh, il valore di mercato è un qualcosa di relativo, soggettivo e altamente influenzabile da infiniti fattori. È il caso di spostare il discorso su numeri decisamente più piccoli ma anche un pizzico più concreti, quelli che precedono le voci gol, assist e non solo.
Il numero 21 sta facendo tutto tranne che deludere. Con 2 gol e 3 assist in 10 presenze in Premier è l’uomo giusto al momento giusto per il Chelsea. Spicca nel gioco di squadra con una media di 68 palloni giocati a partita e l’82% di precisione nei passaggi, 1.6 quelli chiave per partita. Ma questi dati sono solo un plus, visto che è stato chiamato per contribuire a prendere meno reti. Con lui in campo sono arrivati 4 clean sheets, un risultato che ovviamente va condiviso con tutta la linea a quattro e soprattutto con il portiere. Il contribuito di Chilwell si materializza in 1 intercetto, 1,7 tackle e 1,7 duelli aerei vinti a partita.
Ora prendiamo i suoi numeri e confrontiamoli con quelli degli altri terzini sinistri del campionato inglese. Sergio Reguilón? Alex Telles? Joao Cancelo? Kieran Tierney? No, nessun’altra delle Big Six può vantare in rosa un giocatore con un rendimento del genere in quel ruolo. Solamente Robertson del Liverpool campione in carica gli tiene testa: lo scozzese difende peggio ma è più incisivo in zona gol, anche se va segnalato che ha giocato quattro partite in più.
Il dream team ha trovato il suo dream full-back. Tempo al tempo, questo Chelsea si prenderà la scena. Fino a che punto sognare Chilwell non lo sa, ma respira aria di impresa:
Quando il Leicester ha vinto la Premier League nel 2016 ho avuto la fortuna di far parte di quella squadra. Ogni volta che scendevamo in campo eravamo sicuri di vincere. Ora al Chelsea ho le stesse sensazioni. È come se nella nostra mente nessuno possa realmente batterci. Qui tutti si aspettano di vincere trofei. Io ci credo e sono qui per questo.