Dopo appena un minuto dal suo ingresso in campo nella coppa europea più importante e prestigiosa, Dusan Vlahovic, sembrava aver già fugato ogni dubbio. L’uomo del destino era lui: l’attaccante perfetto per la versione peggiore della Juventus di Allegri; spietato sottoporta, potente fisicamente e soprattutto autosufficiente. Appena trentadue secondi in campo contro il Villarreal nell’andata degli Ottavi di Champions League dello scorso anno, e aveva già timbrato il cartellino trasformando un semplicissimo lancio senza particolari pretese, in vero e proprio oro. La doppia-sfida contro gli spagnoli, terminerà poi nel peggiore dei modi, ma l’impressione che lasciava la situazione, era che finché la Juventus fosse riuscita a mettere a disposizione di Allegri calciatori così forti e in grado di “cavarsela da soli”, difficilmente i bianconeri sarebbero sprofondati. La stagione 2022-2023 doveva essere la consacrazione del serbo, che con un mercato di un certo tipo, avrebbe sprigionato tutta la sua potenza offensiva. Invece, ad oggi, ci si trova a commentare una stagione piuttosto incerta del numero nove bianconero.
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