Nel corso degli anni, i Lancieri si sono dimostrati una vera e propria fucina di talenti. L’ennesimo prodotto delle giovanili biancorosse è Devyne Rensch.
Il ruolo fondamentale dell’Academy
Saïd Ouaali, da sei anni a capo del “Toekomst”, di talenti veri ne ha visti passare diversi, diretti dall’ambizione di indossare la “vera” maglia dell’Ajax. Dopo la “crisi” gestionale del 2015 negli alti uffici degli ajacidi, nata attorno ad alcuni conflitti sulla visione a medio e lungo termine dentro al direttorio tecnico, Wim Jonk ha lasciato il ruolo di responsabile per il settore giovanile. Ouaali, in quel momento responsabile delle squadre Juniores e della U-19, ne prende il posto ad interim prima, permanentemente poi.
Come anche a livello di giocatori, l’Ajax ha risposto ad un momento complicato scegliendo una soluzione interna. Soluzione che, vedendo il rinnovato lustro ridato alla prima squadra del club (anche dal punto di vista finanziario), sta funzionando. Ne ha parlato lo stesso Ouaali all’NHNieuws all’inizio dell’avventura nel suo nuovo ruolo:
È fantastico poter continuare il mio lavoro all’Ajax dalla prossima stagione. Questo ruolo è un segno di apprezzamento e ne sono ovviamente molto orgoglioso. Gli ultimi sei mesi non sono stati certo facili. Insieme ai miei colleghi, abbiamo lavorato duramente per far sì che l’alto livello della formazione rimanesse invariato. Sono stati nominati alcuni nuovi giovani allenatori che rafforzeranno lo staff. Questo mi offre l’opportunità, insieme a Dennis Bergkamp, di dare maggiore enfasi al flusso di giovani verso lo Young Ajax e la prima squadra.
In questi 5 anni, il florido vivaio biancorosso è ritornato a splendere. Dal 2016, Peter Bosz, Marcel Keizer ed adesso Erik ten Hag, hanno potuto contare su un nuovo costante rifornimento di giovani talenti provenienti dall’Academy. Donny Van de Beek, Matthijs de Ligt, Frenkie de Jong, Jurgen Ekkelenkamp, Ryan Gravenberch, Sergiño Dest, giocatori giovanissimi arrivati pronti per debuttare in prima squadra. Quest’anno tra i nuovi entrati c’è il vincitore del trofeo dedicato allo sfortunato Abdelhak Nouri, consegnato dalle mani di Ouaali al centrale difensivo Devyne Rensch.
Secondo la strategia di turnover del club tra giovanili e prima squadra, Rensch dovrebbe prendere idealmente il posto di Matthijs de Ligt. Al di là delle caratteristiche del difensore oggi alla Juventus, si tratta di un compito non certo facile. Nella filosofia Ajax, il sistema di gioco della prima squadra è esteso a cascata su tutte le squadre giovanili. A livello numerico viene identificato come un 4-3-3, ma le caratteristiche che lo rendono particolare non derivano dalla disposizione in campo. L’Academy Ajax storicamente lega il suo successo al produrre giocatori in grado di poter creare vantaggi in ogni momento della partita, con e senza palla.
L’obiettivo di questo sistema (noto come TIPS, acronimo per Technique, Insight, Personality and Speed) è quindi creare in maniera autosufficiente i futuri titolari della prima squadra guidandoli verso l’apprendimento di queste caratteristiche fin dal principio. A livello singolo, i prodotti del Toekomst si distinguono per ecletticità, tecnica individuale ed un approccio “read and react” verso le molteplici situazioni di partita. Sul piano collettivo, il totaalvoetbal di Rinus Michels e Johan Cruijff rimane cardinale, puntando a coinvolgere gli 11 giocatori in ogni fase di gioco.
Come si integrerà Devyne Rensch nel sistema di ten Hag?
È importante ricordare l’ambiente ed il progetto da dove nasce Devyne Rensch per poter quantomeno teorizzare il suo impatto nel prossimo futuro nell’ecosistema tattico di Erik ten Hag. L’attuale tecnico, in carica dal 2017, è per certi versi un innovatore del sistema pur mantenendo molti punti di contatto con il calcio dell’Ajax. Se prendiamo ad esempio l’Inter di Frank de Boer, l’esempio più evidente che abbiamo avuto in Italia pur con risultati negativi, si nota come l’ex nazionale oranje volesse attaccare in spazi larghi per sfruttare al massimo gli isolamenti 1v1 negli accoppiamenti.
Per arrivare il più velocemente possibile a questa situazione, è fondamentale, sia risalendo il campo palla a terra che con i lanci lunghi se l’evolversi dell’azione lo consente, raggiungere immediatamente i compagni più avanzati. Ten Hag, in passato assistente di Pep Guardiola, ha avuto modo di studiare e replicare da capo allenatore alcuni strumenti tattici del juego de posición.
Molti di questi si notano nel suo Ajax, dall’occupazione in contemporanea dei 5 corridoi offensivi fino alla fase di consolidazione del possesso tramite il rombo portiere, centrali difensivi e mediano. In entrambi i casi rimangono fondamentali le attitudini dei giocatori ad offrire più linee di passaggio sicure e la capacità di guadagnare campo sia in conduzione sia in 1v1.
Proprio Saïd Ouaali segue Rensch da quando è entrato nell’accademia a circa 13 anni:
Devyne è un difensore versatile. Può ricoprire più ruoli dietro. Ciò che lo rende un vero difensore dell’Ajax è che è anche bravo in possesso di palla. Ha un atteggiamento calmo. Questo potrebbe anche essere un focus di sviluppo nel prossimo periodo. In qualità di difensore centrale, devi anche sviluppare alcune qualità di leadership. Ci sta lavorando in questo momento. Penso che i ragazzi della prima squadra lo aiuteranno in questo. Quindi ha un ambiente eccellente in cui fare i prossimi passi.
In quanto a skills difensive, Rensch è già un giocatore affidabile. Abile nelle letture in anticipo ed in marcatura, può contenere senza grossi problemi avversari più grandi fisicamente sia più rapidi sfruttando un’ottima progressione in allungo. Essere sostanzialmente ambidestro lo avvantaggia negli interventi in quanto può portare il diretto avversario verso qualsiasi lato ed intervenire efficacemente con entrambi i piedi. Non è un difensore fisicamente dominante come il primo Toby Alderweireld ma ha le qualità per poter affrontare attaccanti con caratteristiche diverse con efficacia.
Spicca sicuramente in fase di impostazione e per le qualità palla al piede. Il suo passato da centrocampista centrale è evidente quando difende bene palla, abbassando il suo baricentro e sfruttando la forza sulle gambe per reggere i contatti e ripartire. Ha un’ottima padronanza con entrambi i piedi, mostrando soluzioni estremamente interessanti con il mancino quando deve calciare lungo. Nonostante sia un centrale di difesa, è facile vederlo staccarsi dalla linea e aggiungersi alla linea dei centrocampisti oppure direttamente a quella degli attaccanti. Questa capacità di leggere le azioni ed occupare intelligentemente gli spazi, supportata da una tecnica individuale di ottimo livello, è prototipale per i giocatori che vengono fuori dal Toekomst.
Un solco già tracciato
In questo, Devyne Rensch è un discendente di altri prodotti cresciuti nel vivaio (come John Heitinga o Frank de Boer) ma, inserito nel contesto tecnico creato da ten Hag, può estendere il suo range di azione letteralmente a tutto campo. Nei quattro spezzoni di partita giocati, Rensch è subentrato ai terzini Mazraoui, Klaiber e Tagliafico, ruolo che può sicuramente occupare data la sua propensione offensiva. Il suo ruolo naturale sarebbe dietro a Daley Blind, per prenderne il posto tra circa due anni accanto ad un altro talento come Perr Schuurs. Resta comunque da lodare la solidità del progetto giovani dell’Ajax, un esempio per tutti gli sport su come si coltivano talenti da ormai 50 anni ad oggi.