Un tempo sicura fucina di talenti mondiali, il Boca Juniors ha attraversato un periodo di magra quanto a calciatori divenuti fenomeni nell’ultimo quinquennio. Se la sconfitta nella “Final del Mundo” contro il River Plate del 2018 ha tolto tranquillità nel poter lavorare con una certa progettualità e senza pressioni, ciò che più colpiva nella Buenos Aires sponda xeneize era la mancanza di un vero e proprio talento chiamato a ridare lustro e rimescolare le gerarchie del calcio argentino. Oggi, con il ritorno al timone, seppur da vice presidente, di Juan Román Riquelme e con un periodo segnato dalla volontà di lanciare tanti giovani in prima squadra guidati in panchina dal calciatore più vincente della storia del club Sebastian Battaglia, il Boca sembra aver ritrovato un astro nascente. “El Changuito” Exequiel Zeballos, già nel mirino di tante grandi d’Europa.
Il talento di provincia
Parliamo sì di Boca Juniors e di calcio nella capitale, ma Zeballos nasce e cresce a La Banda, un’umile cittadina del nord argentina in provincia di Santiago del Estero. Nell’Interior, come vengono chiamate tutte le regioni al di fuori della zona metropolitana, solo Rosario riusciva a competere per qualità dei settori giovanili alle più note squadre della capitale. Exequiel è un “distinto” come direbbero da quelle parti, e dopo le esperienze al Sarmiento La Banda e Los Dorados de Termas de Río Hondo passa al Boca nel 2014.
Di lui si parlerà poco, pochissimo, fino a praticamente un anno fa, nonostante sia il più giovane calciatore ad aver firmato un contratto da professionista con gli Xeneizes nel 2020, appena compiuti i 18 anni e venendo blindato fino al 2025. Il motivo di tale scarsa mediatizzazione è da ricercare nel vissuto degli ultimi anni del Boca Juniors, tra le difficoltà in Copa Libertadores, dove a dominare sono i rivali di sempre del River Plate, e quella sanguinosa finale persa nel 2018 che darà il via ad un cambio radicale nella dirigenza.
A Ezeiza sono però bravi a blindarlo sin da subito, con un contratto di lunga durata che potrebbe dare i suoi frutti anche nel breve termine. Sottotraccia e per assurdo con poche pressioni da tutto l’ambiente, El Changuito o El Chango, che nell’Interior altro non vuol dire che “il ragazzino”, si fa strada nelle giovanili approdando poi in prima squadra non appena firmato il contratto. Anche qui, complice la sfortuna ed un’impostazione bostera non proprio avvezza a lanciare i giovani sotto la guida di Miguel Ángel Russo, El Chango conquista tante convocazioni ma viene utilizzato pochissimo. Essendo tra i pochi giovani convocati anche in Libertadores, dovrà subire la quarantena con tutta la squadra dopo il ritorno dal Brasile nella sconfitta contro il Santos passata alla storia più per la rissa finale negli spogliatoi che per ciò che fu visto in campo. Tale quarantena non permetterà a Zeballos di giocare assieme i suoi compagni della primavera le due partite successive, in cui il Boca fu per forza di cose costretto a schierare i giovani a causa della “reclusione” della prima squadra in albergo. Sembrava un’occasione persa, ma si trasformò nella voglia di rivalsa culminata con il ciclo Battaglia, l’allenatore che lo ha definitivamente lanciato da titolare.
Come gioca El Changuito Zeballos
Fisico da enganche puro (174 cm) ma gamba da contropiedista nato, Exequiel Zeballos è un’ala offensiva che combina tecnica palla al piede e finte di corpo con una corsa da gazzella che gli permette molto spesso di tagliare fuori gli avversari. Abile sia a destra che a sinistra in un 4-3-3, può agire da esterno in un 4-2-3-1 nel quale anche la posizione da trequartista, vista la qualità nel dribbling e nell’ultimo passaggio, potrebbe fare al caso suo.
Al contrario della carta d’identità, che cita annata 2002, Zeballos sembra già pronto e maturo nel leggere le situazioni: pochissime palle perse e passaggi che risultano molto spesso illuminanti, unite ad un calcio di destro secco e potente che gli permettono di essere pericoloso nelle gittate dalla media distanza e nei cross dal fondo. Nel Boca Juniors, in poco tempo, è già diventato l’incaricato numero uno per battere i corner, soprattutto quelli ad uscire dal lato destro. Tornando alla velocità, quando parte palla al piede è bello da vedere, con una corsa rapida e fluida e gambe veloci che regalano serpentine ubriacanti creando superiorità numerica per lui e i compagni. Inutile o prematuro parlare di statistiche o numeri: fino al 2021 Zeballos era il numero 30 della compagine xeneize e iniziava ad affacciarsi nel calcio che conta. Ma già dagli inizi del 2022, ovvero dalle amichevoli estive contro Universidad de Chile e San Lorenzo, El Changuito aveva fatto capire le sue intenzioni.
Anche quando ha cambiato numero, indossando la 7 che dalle parti de La Boca pesa come un macigno se si pensa ai giocatori del passato (Guillermo Barros Schelotto su tutti) e rivelandosi, al contrario di tanti esterni d’attacco, duttile sia nel rientrare sul destro che nel puntare solo ed esclusivamente il fondo qualora si trovi a giocare sulla fascia destra. Non disdegna l’uso dell’altro piede, il mancino, con il quale ha anche segnato gol importanti (in un Boca-River con la primavera dopo un pregevole doppio passo) e sicuramente non ha carenza di personalità: il primo gol ufficiale, realizzato alla Bombonera nel dicembre 2021, è uno scavetto su calcio di rigore nel 3-0 ai danni del Central Cordoba. Un gesto che fece tremare La Doce e tutta la curva xeneize.
Un biglietto da visita poi confermato sul campo, perché Zeballos ha risposto presente anche nelle complicate sfide di Copa Libertadores 2022 (due grandissime azioni sulla destra nelle due sfide contro il Corinthians negli ottavi di finale), mantenendo invece un profilo basso fuori dal rettangolo di gioco non facendo notizia né creando polemiche di qualsiasi genere. Ciò che si sa, fa curriculum anche per diventare un talento appetibile in Europa.
Un futuro in Italia?
Sulla bocca di tutti ma ancora non concretamente cercato alle nostre latitudini, il nome del Changuito è spesso ritrovabile nei titoli relativi al calciomercato. In Italia si era parlato di un interesse della Salernitana prima dei cambi dirigenziali, mentre è ancora forte la voce che porterebbe Zeballos sempre in Campania, ma sponda Napoli.
E mentre in Argentina si pensa possa essere il nuovo Carlitos Tevez, come risonanza e capacità nell’incidere sin da subito diventando poi una stella mondiale, il Boca Juniors sembra non essere pronto a venderlo se non al prezzo della clausola, circa 25 milioni di euro. Il motivo è ben presto spiegato. In un solo semestre, Zeballos non solo è diventato titolare ma ha spinto verso la porta d’uscita un ex nazionale come il Toto Eduardo Salvio, che proprio una settimana fa terminava il suo contratto e decideva di emigrare verso il Messico a causa di divergenze con la società, tradotto in mancanza di fiducia nel fare uno sforzo economico per trattenerlo.
A queste cifre, il Napoli potrebbe sceglierlo in prospettiva come nuovo Insigne, come un giocatore di qualità che proprio partendo da destra potrebbe dare soddisfazioni al San Paolo: un altro argentino, del Boca, in azzurro sappiamo già quali reazioni potrebbe provocare.
Anche il Milan ci ha messo gli occhi: Zeballos avrebbe un profilo che sposa bene il gioco rapido e anche di contropiede di Stefano Pioli, anche se risulterebbe un’incognita nel breve termine vista l’età e il fisiologico adattamento che dovrà affrontare.
Al momento nessuna big si è realmente mossa e un’altra annata al Boca, o quantomeno sei mesi, sembrano lo scenario più pronosticabile nonostante la recente uscita dalla Copa Libertadores con conseguente esonero di chi lo ha lanciato, Sebastian Battaglia. Ma per un ragazzo partito dalla piccola provincia per vestire la numero 7 del Boca senza alcun tipo di pressione, questi ostacoli potrebbero rappresentare un semplice percorso di vita che un domani lo porteranno dove oggi in tanti credono, e sperano.