Questa prima versione di Europei “allargati” non sta regalando sorprese a livello di risultati, anche perché i quattro ripescaggi delle terze hanno salvato il Portogallo, ad esempio. Abbiamo avuto però la possibilità di vedere a Euro 2020 molti più giocatori confrontarsi in un contesto del genere. Gente come Goran Pandev, che ha coronato un sogno inseguito per lungo tempo con la Macedonia del Nord, talenti di livello mondiale fino ad adesso nascosti a questi palcoscenici (Andy Robertson, David Alaba) e nomi che animano la nostra Serie A (Piotr Zieliński, Aleksei Miranchuk, Ruslan Malinovskyi). Anche se la logica del gioco e del torneo prevede la progressiva eliminazione dei partecipanti, qualche giocatore non merita di uscire, quantomeno per il rendimento nei primi 270 minuti.
Sfortuna ai sorteggi? Squadra che non funziona? Le competizioni per Nazionali sono quanto di più vicino alla randomizzazione del calcio, dove spesso vale la legge “11 vs 11 e il pallone è rotondo“, e poco altro. In linea temporale vengono dopo i campionati e le coppe di club, i giocatori dispongono di un tempo sensibilmente inferiore per affinare la loro mente collettiva in campo e un paio di episodi giusti spesso fanno più danni di un’ottima organizzazione di gioco. Andiamo quindi a stilare una top 11 dei rinnegati di Euro 2020. Non sarà per loro una grossa consolazione essere qui dentro, ma proviamo a dargli atto di aver fatto il possibile per mantenere accesa la fiamma del sogno che altri underdog, in passato, hanno coltivato e portato in salvo.
I migliori esclusi di Euro 2020
Due sole regole: massimo due giocatori per nazionale e prendiamo in considerazione esclusivamente il livello di gioco di queste ultime tre partite. È un 4-3-3 piuttosto offensivo, pieno di soluzioni in attacco ma necessita di concentrazione ed attenzione in fase di non possesso.
Portiere: Lukáš Hrádecký
Sapevamo che la Finlandia non fosse una candidata per gli ottavi di finale, anzi, già essere ai gironi è stato un risultato storico. Tra l’altro, essere arrivati terzi a pari punti con la Danimarca seconda ha dell’eccezionale, seppur la vittoria contro i danesi sia avvenuta in circostanze estremamente difficili. Il portiere di origine slovacca è stato imperioso per le 3 partite. Prima salva l’unica vittoria dei Gufi parando un rigore ad Højbjerg e prendendo tutto ciò che transita dalle sue parti. Non può nulla contro la magia di Miranchuk e tiene in piedi il fortino finnico fino ad un autogoal sicuramente sfortunato, probabilmente evitabile. Menzione d’onore per l’ungherese Péter Gulácsi, costretto agli straordinari per ben 3 partite.
Terzino sinistro: Andrew Robertson
Perdonate la forzatura, ha giocato tutto il tempo da quinto di centrocampo, ma non poteva in nessun modo essere escluso da questa lista di esclusi a Euro 2020. Il terzino del Liverpool il suo lo ha fatto. Contro la Repubblica Ceca ha innescato più volte azioni pericolose, sia combinando con i movimenti verso l’esterno di Staurt Armstrong che attaccando il lato debole in prima persona. Dai suoi piedi partono sia le azioni concluse con la traversa di Hendry che il salvataggio di Vaclík su una sua palla filtrante partita da centrocampo. Poi se Patrik Schick decide di segnare anche da 50 metri c’è poco da fare. C’è ancora la sua zampata sul goal del momentaneo pareggio contro la Croazia, un cross spazzato dalla difesa sui piedi di McGregor. Anche qui, Luka Modrić si carica la squadra sulle spalle e con un quarto d’ora butta la Scozia fuori dalla festa.
Difensore centrale: Daniel O’Shaughnessy
Potrei citare anche il suo compagno di reparto Paulus Arajuuri, ma il suo fallo su Yussuf Poulsen, in un contesto dove non era certo necessario farlo, fa propendere verso il centrale “irlandese”. Per il resto, compagni di battaglia in una trincea lunga ben 3 partite con una presenza mentale e fisica degna di essere apprezzata e ricordata.
Difensore centrale: Milan Škriniar
Al di là della sciagurata partita con la Spagna, che riversa ferocemente sugli slovacchi il potenziale offensivo rimasto inespresso nei primi due match, Milan Škriniar ha giocato veramente bene. Il goal del secondo vantaggio con la Polonia è una perla da attaccante vero. Raccoglie col destro una deviazione di un corner e, con una sensibilità non indifferente, prepara la battuta. Sette giocatori della Polonia davanti a lui non trovano il tempo di chiuderlo e se possibile, rendono il lavoro ancora più complicato ad uno Szczęsny non in stato di grazia. Con la Svezia si erge a diga insormontabile sia in piedi che sui duelli aerei, finché Isak non inventa da spalle alla porta una fantastica palla per Quaison e complica irrimediabilmente la situazione. La tragedia collettiva con la Spagna ha messo il punto all’avventura.
Terzino destro: Mário Fernandes
Scelta soffertissima perché la concorrenza su questa posizione punta decisamente a sud. Zeki Çelik è naufragato assieme a tutta la Turchia, Stefan Ristovski così come Jukka Raitala hanno giocato da centrale difensivo aggiunto, non è il caso di metterci lo slovacco Pekarík. Premiamo il giocatore “meno peggio”, che pur non spiccando non ha neanche fatto grossi danni. Poco preciso in fase d’impostazione, ma discretamente ordinato in fase di non possesso. Purtroppo, i problemi difensivi della Russia a Euro 2020 vengono da un’altra zona del campo.
Centrocampista centrale: Enis Bardhi
Se Goran Pandev è il condottiero di questa Macedonia del Nord, Enis Bardhi è la mente che la arma. Il centrocampista del Levante passa 270 minuti tra contrasti e regia con una predilezione per l’ultimo passaggio. Manda in porta Pandev contro l’Ucraina prima che un fuorigioco galeotto annulli il gran goal del genoano. Si ripete nel secondo tempo, dove una sua bordata viene deviata sulla traversa e innesca il goal di Alioski. Non è forse nella giusta nazionale per rubare l’occhio del pubblico mainstream ma attenzione…
Centrocampista centrale: Aleksey Miranchuk
In una squadra tremendamente povera di talento, a dover prendere in mano tutte le responsabilità offensive sono Aleksey Miranchuk ed Aleksandr Golovin, destinatari delle seconde palle di Dzyuba e lasciati al loro destino assieme al capitano. Se la Russia evita di uscire con 0 punti, il merito è di uno straordinario goal dell’atalantino contro la Finlandia, dove scambia con Dzyuba e si crea da solo lo spazio per un mancino tanto particolare quanto efficace. Considerato il risultato finale del Gruppo B, non è mancato il talento in attacco quanto quello in difesa.
Centrocampista centrale: Piotr Zieliński
Strano dover mettere giocatori polacchi in questo 11, quando ci aspettavamo almeno un passaggio del turno tranquillo. Invece la Polonia si complica la vita in maniera via via più grottesca. Prima con la Slovacchia, con un goal nato da una giocata geniale di Róbert Mak ed un altro preso sugli sviluppi di un corner. Poi contro la Svezia, che approfitta della fretta degli avversari e segna 3 goal senza praticamente voler tenere la palla. Tornando a Piotr, partecipa all’azione del goal del pareggio sulla Slovacchia ma rimane un po’ in disparte con la Spagna, anche perché i polacchi finiscono con il 24% di possesso palla. Si riaccende con la Svezia, frustando da fuori area Olsen due volte e servendo un assist perfetto per Robert Lewandowski.
Attaccante: Goran Pandev
Questa partecipazione all’Europeo non va vista come una delusione ma come un momento storico, anche se alla prova dei fatta manca quel che serve per andare avanti. Però Goran Pandev c’è, e ha fatto il possibile per rendere quanto più straordinarie le sue ultime tre partite con la sua Nazionale. Segna di rapina contro l’Austria, inventa un goal di ottima fattura contro l’Ucraina (poi cancellato) e riceve la passerella d’onore contro l’Olanda. Davvero capitano ed anima di questa squadra.
Attaccante: Robert Lewandowski
Poco da rimproverare all’attaccante del Bayern, se non l’aver sofferto la marcatura di Škriniar contro la Slovacchia. Pareggia con la Spagna alla seconda occasione buona e prova a tirare fuori i suoi dalle sabbie mobili con una doppietta ed un’incredibile doppia traversa contro la Svezia. Paga purtroppo la scarsa concentrazione del pacchetto arretrato ed uno Szczęsny non esente da pecche. Dispiace davvero non poterlo vedere più avanti, sarebbe stato un grandissimo valore aggiunto.
Attaccante: Roland Sallai
Scelgo l’ex Palermo al posto del suo partner d’attacco perché, pur non segnando, gioca tre partite di altissimo livello. È il migliore dei suoi contro il Portogallo, per quanto sia stata una partita quasi totalmente di contenimento per tutta la squadra. Arma la corsa di Fiola che porta al vantaggio contro la Francia, si ripete nel goal di apertura contro la Germania servendo Szalai, colpisce un palo. Se il capitano doveva essere il riferimento offensivo per gestire le palle lunghe e lui il giocatore creativo per le transizioni palla a terra, hanno messo insieme un ottimo lavoro. I compagni dietro hanno dovuto questionare con gente come Cristiano Ronaldo, Kylian Mbappé e Kai Havertz giocando comunque con tenacia, grinta e presenza di mente. Non è bastato – sarebbe stato sorprendente il contrario – ma se la retorica dell’uscire a testa ha un valore, l’Ungheria se ne può tranquillamente fregiare.
Dentro o fuori?
Dove potrebbe arrivare questo 11? Meriterebbe sulla carta di prendere il posto di qualche squadra agli ottavi? Tolto il Girone F per manifesta ingiocabilità, scegliamo i due gironi immediatamente precedenti, D ed E. L’Inghilterra sarebbe off-limits, i Tre Leoni andrebbero a nozze con le liability del nostro 11 come anche probabilmente la Croazia. Restano Repubblica Ceca e Scozia, contro le quali ci sono possibilità.
Nel Gruppo E esisterebbero possibilità di secondo posto. La Svezia è un avversario duro da affrontare per tutti, ma ha un gameplan sufficientemente contrastabile. Sulle Furie Rosse potremmo replicare a grandi linee il discorso sugli inglesi ma lo stato di forma degli attaccanti spagnoli dà qualche speranza in più. Slovacchia e Polonia hanno dimostrato di subire cali di intensità e concentrazione piuttosto estesi ed un attacco di ottimo livello ne può approfittare a più riprese, come effettivamente successo tra l’altro. Abbiamo quindi la nostra Nazionale dei primi esclusi da Euro 2020, l’unica dove possiamo far entrale Lewandowski ed O’Shaughnessy nello stesso discorso.