Questa sera a Lubiana andrà in scena il quarto di finale dell’Europeo U21 tra Italia e Portogallo. Gli Azzurrini, dopo aver clamorosamente fallito la fase ad eliminazione diretta dell’edizione disputata tra le mura amiche due anni fa, tornano a distanza di quattro anni a giocare un match da dentro-o-fuori. Per il Portogallo l’assenza dall’eliminazione diretta del torneo è ancora più lunga: i lusitani non giungono alla seconda fase addirittura dal 2015.
Non una prima volta
Se per entrambe le compagini la fase ad eliminazione diretta era l’obiettivo minimo della spedizione, ben diverso è avanzare tentando il colpaccio. All’Italia il trionfo nell’europeo di categoria manca infatti da diciassette lunghissimi anni, per i portoghesi una eventuale (e per noi poco augurabile) vittoria sarebbe la prima assoluta. Il Portogallo infatti è la squadra con più podi (due secondi e un terzo posto) a non aver mai vinto la competizione.
E uno dei due argenti è arrivato proprio al termine della finale del 1994 persa contro gli azzurrini di Cesare Maldini; una squadra che poteva contare su calciatori del calibro di Pippo Inzaghi e Fabio Cannavaro. Quella finale giocatasi a Montpellier fu decisa ai tempi supplementari: carnefice della nazionale in cui giocavano Luis Figo e Manuel Rui Costa? Pierluigi Orlandini, al minuto novantasette.
30 aprile 1994: Pierluigi Orlandini realizza il primo Golden Gol della storia e l'Italia #Under21 si laurea campione d'Europa pic.twitter.com/CKO0GZ4sxl
— Pasquale Formisano (@Formigoal) June 25, 2019
Come arrivano l’Italia U21 di Nicolato?
Gli Azzurrini hanno dovuto fare qualche cambio rispetto alla rosa che ha affrontato la fase a gironi. Per motivi disciplinari non ci saranno capitan Tonali, Marchizza e Frabotta, per motivi fisici sarà assente Gabbia. Nonostante le assenze – Tonali e Marchizza hanno saltato anche gran parte della fase a gironi – l’Italia è riuscita a passare il turno eliminatorio. Nonostante il brutto e striminzito pareggio all’esordio con la Repubblica Ceca, hanno poi rimediato. Con la Spagna grazie ad un gigantesco Carnesecchi, autore di almeno due parate miracolose; contro la Slovenia con un rotondo 4-0, grazie ad una grande prova corale malgrado le gravi defezioni di formazione che hanno visto Nicolato costretto a schierare un incursore puro come Pobega da centromediano.
L’Italia U21 vista nei gironi ha però un doppio volto non solo come fluidità posizionale e varietà di moduli, ma anche come livello prestazionale. Piuttosto paradigmatico il già citato esordio con la Repubblica Ceca, conclusosi 1-1. Nel primo tempo gli azzurrini meritavano ampiamente il doppio vantaggio, grazie ad una grande prestazione del redivivo Cutrone, di entrambi le catene laterali e di un ottimo Scamacca. Nel secondo tempo invece si è vista una squadra impaurita, quasi frustrata dal non aver messo in ghiaccio il risultato. Dopo aver preso lo sfortunato gol del pari, ha barcollato più volte finendo per chiudere anche in nove uomini causa le espulsioni del numero 8 del Milan e del difensore dello Spezia.
Nel girone inoltre si è avvertita tantissimo la mancanza di un calciatore in grado di saltare l’uomo con facilità e risalire il campo con facilità di corsa e forza nel dribbling. Grazie al ritorno dall’infortunio di Riccardo Sottil, questa alternativa ci sarà garantita almeno per stasera contro i portoghesi. Il calciatore del Cagliari, insieme a Vignato – lui invece ancora rimasto a casa – è uno dei pochi eleggibili con queste caratteristiche che tanto bene farebbero a Nicolato.
Facendo il pari tra assenze e “nuovi innesti”, la squadra che scenderà in campo questa sera dovrebbe schierarsi col solito 3-5-2, marchio di fabbrica del mister vicentino. Inamovibile Carnesecchi tra i pali, difesa presumibilmente con Lovato e Ranieri ai lati di Del Prato. A centrocampo i play-off di Serie B potrebbero aver un po’ mischiato le carte: Yussuf Maleh ha giocato una coda di stagione magnifica e le sue quotazioni sono in netta risalita per lo slot di mezz’ala, da giocarsi con Frattesi e Pobega.
Come cinco il favorito sembra essere Rovella, mentre sugli esterni al netto della variabile Sottil – più probabile che venga usato a gara in corso – dovrebbero essere abbastanza sicuri del posto Sala a sinistra e Zappa a destra. Il reparto avanzato che gode del rientro di Pinamonti (assente nella prima tranche causa Covid) è molto poco diversificato come scelte. Raspadori a parte, ci sono tre prime punte vere. Il già citato attaccante dell’Inter, l’esperienza di Patrick Cutrone e il pupillo del mister, Gianluca Scamacca. Dato il momento di forma dell’attaccante del Sassuolo, è lui il candidato numero uno ad affiancare il genoano; ma nelle partite secche con chances di arrivare oltre il 90′ ogni scelta va dosata anche in ottica extra-time.
Tenere in panchina dall’inizio giocatori come Sottil, Raspadori e Maleh potrebbe risultare impopolare, ma quando le squadre si allungano, la tensione e la stanchezza si fanno sentire potrebbe pagare dividendi altissimi nelle tasche di Paolo Nicolato. E la fiducia che la federazione ripone nel tecnico vicentino è sicuramente basata anche sulla sua capacità di far accettare facilmente le sue scelte al gruppo.
Come arrivano i portoghesi?
Il Portogallo, al contrario dell’Italia, non ha balbettato un attimo nella prima fase. Il girone, sulla carta anche più ostico di quello degli azzurri, è stato liquidato con un invidiabile score di 9 punti, 7 gol segnati e 0 subiti. Particolarmente convincente la prestazione contro gli inglesi, nella seconda giornata del girone. I giovani rappresentanti della nazionale dei Tre Leoni erano costretti a vincere causa lo scivolone iniziale contro la Svizzera. Tuttavia i portoghesi non si sono affatto scomposti e hanno sviluppato 90′ di grandissimo calcio: tecnica, intensità e concentrazione, chiudendo la pratica qualificazione alla seconda giornata con un secco 2-0.
Anche i lusitani hanno una disposizione tipo, specie fino alla linea mediana. Tutti i loro schieramenti infatti partono prevedendo una linea a quattro difensori e tre centrocampisti. Nel reparto avanzato, Rui Jorge si diverte molto a giocare al piccolo chimico alternando un attacco a tre puro alle due punte mobili più il trequartista, o a una soluzione con un centravanti più classico. Al contrario degli azzurrini, i convocati sono pressoché invariati, a parte l’aggiunta di Rafael Leao, assente a marzo per infortunio. Inutile precisare che il milanista sarà un’altra fastidiosissima freccia nella faretra dei lusitani.
A difesa dei pali ci sarà Diogo Costa, secondo di Marchesin al Porto. Nella difesa a quattro i terzini saranno i confermatissimi Correia, riccioluto esterno del Valencia, a destra e Dalot a sinistra. Al centro della difesa l’anima della squadra: Diogo Queiros e Diogo Leite entrambi scuola Porto, entrambi con carisma da vendere; il secondo grazie anche all’apprendistato con l’eterno Pepe. Nel centrocampo a tre Vitinha, deliziosa mezz’ala di possesso si posizionerà sul centro destra, con Florentino Luis a far da frangliflutti in mezzo e a sinistra ci sarà un ballottaggio nelle mani di Rui Jorge: i muscoli e la forza di Gedson Fernandes o le magie in velocità di Daniel Bragança, che ricorda per movenze ed eleganza il primo Andrè Gomes, quello che stregò mezza Spagna.
L’attacco sarà un’enigma: con la “cessione” alla nazionale maggiore di “Pote” Pedro Gonçalves, magnifica seconda punta e condottiero dello Sporting Lisbona, tornato a vincere il campionato dopo un’era geologica, tutti e tre i posti sono in discussione. Rui Jorge ha il vero imbarazzo della scelta: la rapidità di Dany Mota, la funambolicità di Rafael Leao, la forza di Tiago Tomas e Goncalo Ramos, la creatività di Trincao. Anche il mister lusitano dovrà dosare bene le forze e le caratteristiche, considerando come una partita del genere possa essere lunga e sui nervi più che sulle gambe.
Cosa aspettarsi da Italia-Portogallo U21
Il Portogallo U21 è una squadra che sa benissimo cosa fare col pallone. Applica benissimo i principi del JuegoDePosicion sia in termini di pressing che in fasi di attacco posizionale. Difficilmente Nicolato cercherà quindi di prendere in mano il pallino del gioco. Sarà sicuramente interessante capire però che intenzioni abbia riguardo il baricentro azzurro. Aspettare con un blocco basso vorrebbe dire puntare molto sull’abilità degli esterni del centrocampo a 5 di ribaltare velocemente l’azione e risalire il campo con lunghe conduzioni laterali.
Cercare invece di irretire la manovra di avversari che non rinunciano praticamente mai a giocare il pallone, metterebbe molto a proprio agio giocatori di intensità come Pobega, Maleh e Raspadori, che già nei club di appartenenza applicano un pressing piuttosto aggressivo. Recuperando il pallone in zone avanzate si potrebbe mettere più facilmente in difficoltà la già citata coppia difensiva lusitana: due difensori potenti sia nella difesa del fortino che nel gestire le transizioni; sarebbe molto utile affrontarli in contesti spazio-temporali ristretti come quelli di una recupero veloce.
La partita – che permette l’accesso alla semifinale contro la vincente di Spagna-Croazia – promette senza dubbio bene. Sarà una battaglia di 90 o più minuti non solo tattica, ma anche di nervi e temperamento. Solo una continuerà a inseguire il sogno: per gli azzurrini tornare a vincere un trofeo che era di casa, per i portoghesi dopo il trionfo dei fratelli maggiori ad Euro 2016 è ora di imporsi anche a livello giovanile e confermare lo status di nazionale da assoluta élite.