Il calcio ha saputo spesso regalare grandissimi spettacoli nel corso delle varie edizioni dei Giochi Olimpici a discapito della minor risonanza nei confronti di altre discipline più “nobili”. Oltretutto, facendo di consueto da vetrina a quelli che sarebbero stati i talenti che negli anni a venire avrebbero poi dominato la scena mondiale. Ecco perché oggi, con il disputarsi delle prime partite, appare più che doveroso dare uno sguardo alle protagoniste (e ai protagonisti) del Torneo Olimpico.
Tra tutti gli sport presenti alle Olimpiadi, probabilmente si fa fatica a trovarne uno meno olimpico del calcio. Infatti il pallone a rombi, per partecipare ai Giochi, ha subito varie riforme volte a salvaguardarne la (ormai solo formale) natura fondamentalmente ricreativa. È solo dal 1984 che possono partecipare alla competizione con i cinque cerchi i cosiddetti professionisti; dapprima potevano partecipare solo europei e sudamericani che non avevano mai preso parte ad un Mondiale. Nel 1992 si passò a consentire la partecipazione ai soli Under-23, fino ad arrivare alla formula attuale – introdotta ai Giochi Olimpici di Atlanta nel 1996 – dove si ha la possibilità di aggiungere tre fuoriquota.
In virtù di ciò, la scelta su quali calciatori mandare – come fuoriquota ma non solo – dipende dalle varie federazioni e dalla volontà dei club di impegnare i calciatori in una competizione compressa e faticosa come quella olimpica. Le partite vengono disputate ogni tre giorni e una volta arrivati alle fasi finali nessuno ha più voglia di tornare a casa a mani vuote. Proprio per questo il Liverpool non ha dato il lasciapassare a Salah. L’egiziano era stato chiamato dalla sua Nazionale per essere la stella della selezione olimpica e cercare di portare una medaglia per la prima volta in Nord Africa. Stessa sorte capitata a Caqueret e Camavinga con la Francia e ad Hagi con la Romania – il veto posto dai Rangers verso quest’ultimo ha scatenato una vera e propria diatriba tra Lucescu e il club scozzese.
Vicenda contraria quella capitata a Son: la Federazione sudcoreana, nonostante il parere positivo del Tottenham, ha lasciato la super stella a riposo per evitare di sovraccaricarlo in vista di una stagione lunga e faticosa che condurrà dritti ai Mondiali in Qatar del 2022. Una scelta discutibile: dei Giochi Olimpici così logisticamente abbordabili non ricapiteranno nel breve e le qualificazioni per il Mondiale qatariota vedono la Corea del Sud in un girone non esattamente proibitivo. Con Son, eguagliare il bronzo di Londra 2012, con annessa vittoria contro i rivali storici giapponesi, sarebbe stato tanto possibile quanto auspicabile.
Il torneo sarà sviluppato con dei classici gironi all’italiana da quattro squadre in cui si qualificheranno le prime due di ogni raggruppamento. Si giocherà ogni tre giorni a partire dalla mattinata odierna fino ad arrivare alla finale per il bronzo del 6 agosto a Saitama e a quella per l’oro del 7 agosto a Yokohama. Le partite saranno in tutto 32 e da oggi, ogni tre giorni dalle 9:30 fino a pranzo (orario italiano) ce ne sarà una ogni mezz’ora. Insomma, tutti i presupposti per fare un’abbondante scorpacciata di calcio.
Le favorite di questi Giochi Olimpici
Le selezioni olimpiche più accreditate per la vittoria sono principalmente due. Il Brasile (campione in carica) e la Spagna. I verdeoro, dopo il trionfo di Rio – targato Neymar -, si presentano a questi Giochi con una formazione U23 altamente competitiva a cui sono stati aggiunti tre fuoriquota di discreta importanza: Diego Carlos, rapido e tecnico difensore del Siviglia, Santos Neto, portiere dell’Atletico Paranaense e l’inossidabile Dani Alves.
Quest’ultimo – anche capitano della squadra -, dopo il ritorno in patria al San Paolo ha scoperto una seconda giovinezza nelle vesti di interno di centrocampo e punta a vincere una delle pochissime competizioni che mancano al suo sconfinato palmares. Tralasciando i fuoriquota, risaltano all’occhio i nomi di Richarlison (reduce anche dalla Copa America), Douglas Luiz e Bruno Guimaraes. Calciatori che giocano in squadre come Everton, Aston Villa e Lione e che sicuramente non vorranno sfigurare nella competizione con i cinque cerchi.
Ma se il Brasile ha convocato il solo Richarlison tra i reduci della Copa America, la Spagna non ha invece lesinato altre partite a diversi suoi calciatori già arrivati fino in fondo ad un estenuante Europeo. Faranno en plein di competizioni estive Pedri, Eric Garcia, Oyarzabal, Pau Torres, Dani Olmo e Unai Simon. In pratica, metà della squadra semifinalista ad Euro 2020 con in più tre fuoriquota del livello di Dani Ceballos (capitano), Mikel Merino e Marco Asensio.
Nella penisola iberica non ci si può proprio nascondere di fronte a queste convocazioni. L’obiettivo dichiarato è solo uno ed è l’oro, per riportarlo a Madrid dopo 29 anni – manca dal 1992 – e per riabituare tutto il gruppo (che già ha lasciato ben sperare durante gli Europei) a vincere.
La seconda fila
Nonostante le controversie per le non-convocazioni di due golden boy come Caqueret e Camavinga, la Francia – grazie alla sua enorme disponibilità di calciatori talentuosi – rimane una serissima candidata quantomeno al bronzo. I transalpini conteranno infatti su una nazionale ancor più giovane del solito guidata da Gignac e Thauvin come fuoriquota.
Ma oltre ai due “messicani”, la squadra è più che competitiva. Basti pensare ad alcuni nomi come Kalulu, ottimo backup del Milan di Pioli, o a Tousart, centrocampista completissimo tra i migliori nella stagione dell’Hertha Berlino.
Poco prima dello scoppio dell’emergenza mondiale da Covid-19, l’Argentina aveva fatto appena in tempo a vincere il Preolimpico per selezioni U23 organizzato dalla Conmebol per decretare le partecipanti ai Giochi, arrivando davanti anche al Brasile nel gironcino finale. Sicuramente la Seleçao era giunta a quell’appuntamento indebolita dall’assenza di tutti i calciatori in forza nel Vecchio Continente, ma il risultato dell’Albiceleste non merita per questo di essere sottovalutato.
L’Argentina olimpica infatti è una squadra molto giovane – ha scelto come unico fuoriquota Ledesma, portiere del Cadice – ma che gioca insieme già da un po’ e per questo molto amalgamata, i cui componenti con maggior esperienza, che non a caso giocano in Europa, sono Gaich, Medina, Mac Allister e capitan Perez. Tra le 16 partecipanti, i rioplatensi saranno sicuramente quelli più pronti ad incarnare la dicitura di squadra; pertanto è impossibile escluderli dalla corsa alle medaglie.
Si può escludere la Germania se si parla di calcio e di piazzamenti quantomeno importanti? Gary Lineker nella sua citazione più celebre afferma di no, pertanto l’ultima piazza della seconda fila spetta proprio ai teutonici. I tedeschi si presentano a questo Torneo Olimpico con una squadra non molto giovane ma paradossalmente poco esperta. Esclusi i tre fuoriquota – di cui parleremo tra poco -, solo Henrichs del Lipsia può vantare delle presenze con la maglia della sua Nazionale.
Pescando invece tra i non eleggibili, i tre scelti dalla federazione tedesca sono tre garanzie di rendimento. L’eterno Kruse, reduce da una splendida stagione nella parte popolare di Berlino, Maximilian Arnold, fresco del piazzamento Champions conquistato con il suo Wolfsburg, e Nadiem Amiri, trottolino tutto estro del Bayer Leverkusen che ricalca perfettamente la tradizione di trequartisti/esterni offensivi tecnici della Germania negli ultimi 10 anni. L’affidabilità tedesca e la loro malizia saranno fondamentali per cercare un piazzamento sul podio di questi Giochi Olimpici.
Le outsiders
Come ogni (breve) torneo estivo che si rispetti, anche il calcio ai Giochi Olimpici spesso riserva delle soprese. Prevederle è difficile, ma guardando un po’ chi i convocati della federazione e l’ubicazione della manifestazione, una fiche converrebbe giocarla sul Giappone.
I nipponici si presentano con tre fuoriquota di grandissima esperienza come Yoshida (il giocatore della Sampdoria sarà anche capitano), Sakai e Endo. A loro tre si aggiunge una generazione tra le più floride che si ricordino nella terra del Sol Levante; a tal proposito Doan e Kubo (tanto per rimanere in Europa) sono due gioiellini che fanno già moltissimo parlare di sé e dei propri cartellini.
I Giochi Olimpici sono da sempre terreno di conquista per le nazionali africane. L’oro di Nigeria e Camerun (rispettivamente nel 1996 e nel 2000) sono testimonianza di una tradizione forte. Quella che sembra la più attrezzata questa volta è la Costa d’Avorio. Gli ivoriani, a una già ottima selezione Under-23 che comprendeva calciatori come Amad Diallo, hanno aggiunto due innesti di esperienza e qualità del livello di Eric Bailly e Franck Kessie. Il calciatore del Milan, protagonista assoluto del ritorno in Champions League dei rossoneri, non sarà l’unico italiano. Insieme a lui sono difatti partiti per Tokyo anche Wilfried Singo del Torino e Christian Kouamé della Fiorentina.
Qualche visione consigliata dei XXII Giochi Olimpici
Il Torneo Olimpico, come ogni manifestazione (perlopiù) giovanile che si rispetti, nasconde diversi giocatori da osservare nelle Nazionali più inflazionate così come in quelle meno mainstream. Squadra per squadra ci sono uno o più motivi fatti a forma di calciatore per cui vedere le partite. Nel Girone A che comprende Francia, Giappone, Messico e Sudafrica, la situazione sembra piuttosto sbilanciata a favore di europei e asiatici, ma il Messico guidato da Diego Lainez, talento purissimo in forza al Betis, tenterà l’impresa. Nella lista dei giovani da seguire anche qualcuno tra le fila delle favorite del girone: per la Francia merita sicuramente di essere menzionato Enzo Le Fée, centrocampista centrale del Lorient. Mentre per il Giappone gli occhi e riflettori sono puntati su Kaoru Mitoma, stella del Kawasaki Frontale che tutti i più esperti siti di scouting danno come prossimo al passaggio in Europa.
Nel Girone B che comprende Corea del Sud, Honduras, Romania e Nuova Zelanda, i favoriti sembrano essere sicuramente i coreani. Gli asiatici saranno guidati dal talentino del Valencia Lee Kang-In, già messosi in luce al Mondiale U20 del 2019. Il resto del girone non offre grossissimi spunti, ma la squadra più hipster a cui ci si potrebbe appassionare è la Nuova Zelanda. Gli isolani sono intenzionati a fare bene in questi Giochi. Proprio per questo hanno convocato come fuoriquota Chris Wood – attaccante classe 1991 che milita in Premier League con il Burnley -, a cui sono stati aggregati un gruppo di giovani talenti tra cui spicca il terzino sinistro del St. Truiden (Jupiler League) Liberato Cacace.
Veniamo dunque al Girone C che vedrà affrontarsi Argentina, Spagna, Australia ed Egitto. Il pronostico sembra piuttosto scontato. Gli egiziani privati di Salah difficilmente potranno dar fastidio alle due potenze, al contrario l’Australia (unica nazionale insieme all’Argentina a scegliere un solo fuoriquota) potrà interpretare il ruolo di terza incomoda nel girone grazie ad una selezione composta da diversi nomi interessanti. Due su tutti sono già in universo City (Melbourne nel caso specifico): Conor Metcalfe, box-to-box completissimo e con uno spiccato senso del gioco, e Marco Tilio, attaccante rapido e letale sotto-porta.
Guardando alle favorite, entrambe oltre ai giocatori leggermente più affermati hanno nomi hipster e da guardare con attenzione. Se per la Spagna quello che genera più hype è senza dubbio Bryan Gil – ultima intuizione di Paratici in riva al Tamigi -, per l’Argentina invece sono quelli di Pedro de la Vega, biondissimo esterno di centrocampo scuola Lanus, e di Ezequiel Barco, classico numero 10 argentino che ha cominciato a farsi le ossa partendo da un campionato poco convenzionale come l’MLS. Anche in questo raggruppamento il talento fiocca.
L’ultimo è il Girone D, quello di Brasile, Germania, Costa d’Avorio e Arabia Saudita. Sarà probabilmente il girone più duro: chiunque rimarrà fuori tra le prime tre nominate avrà infatti da fare i conti con un clamoroso flop nella competizione. Anche per talenti meno conosciuti al grande pubblico, è sempre il Brasile a farla da protagonista. In particolare sono due i centrocampisti che giocano ancora (per poco?) in patria e che meritano un occhio di riguardo: Matheus Henrique, metronomo della linea mediana del Gremio, e Claudinho, mezz’ala offensiva nel circuito Red Bull.
Insomma, se riuscirete a districarvi tra le innumerevoli gare delle innumerevoli discipline di questi attesissimi Giochi Olimpici, il consiglio è di dedicare qualche mattinata anche al calcio. Se poi siete dei veri calciofili in crisi d’astinenza, la possibilità diventa un obbligo. O volete ancora sentir parlare solo di calciomercato?