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Come Jonathan Ikoné arricchirà la Fiorentina

Arrivato quasi in sordina quest’inverno a cifre tutt’altro che basse (14 milioni), Jonathan Ikoné è da qualche settimana un nuovo calciatore della Fiorentina. La volontà dell’ex Lille di mettersi alla prova con la maglia viola ha prevalso sulla possibilità di continuare il percorso europeo con i campioni di Francia. Come ha fatto la Fiorentina per vincere sulle concorrenti che cercavano Ikoné? Quali sono le possibilità che il nativo di Bondy ha intravisto al Franchi ed in cosa il talento del neo nazionale francese potrà arricchire un reparto offensivo così strutturato e organizzato come quello di Vincenzo Italiano? Sono queste alcune delle domande alle quali proveremo a rispondere.

Nuovi stimoli fuori dalla Francia

Suona sicuramente un po’ banale, ma mai veritiero come in questo caso. Perché dopo il titolo in Ligue 1 Jonathan Ikoné sapeva che a Lille un ciclo era terminato. Un percorso fatto di tre anni e mezzo in cui le gioie sono state di gran lunga superiori ai dolori: nel Nord Ikoné ha ottenuto una qualificazione in Champions League al primo anno, da secondo, l’Europa League grazie al quarto posto della stagione successiva e la sublimazione con il titolo dello scorso anno. Nonostante ciò, non trovando una valida destinazione in estate, l’ex Montpellier e PSG ha comunque preferito rimanere e rimettersi in questione. Una decisione mai scontata né semplice da prendere. Con alti e bassi che ad un certo punto avevano quasi minato il rapporto con il pubblico lillois, da sempre innamorato di “Jorko“, come si faceva chiamare in Francia. In una relazione di amore e odio, Ikoné ha concluso il suo percorso con les Dogues con una prestazione sublime in Champions League, regalando gli ottavi al Lille in un’indimenticabile notte di Wolfsburg.

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I primi passi di Jonathan Ikoné in Ligue 1, con la maglia del Montpellier. (Foto di: PASCAL GUYOT/AFP via Getty Images – One Football)

Partendo da questo Jonathan Ikoné, un calciatore capace di impensierire qualsiasi avversario grazie alla sua velocità e rapidità palla al piede, è giusto delineare il profilo di un ragazzo che ha saputo mutare nel corso del tempo per completarsi, ritrovandosi a 23 anni con una grandissima occasione nel nostro campionato. Se a Parigi il ragazzo veniva etichettato come uno dei prospetti più promettenti della generazione 1998, le sue presenze si limitarono a qualche sprazzo per esordire tra i professionisti.

Il primo vero cambio di marcia avvenne a Montpellier, quando nel gennaio 2017 Ikoné si trasferisce prima in prestito e successivamente a titolo definitivo in Occitania. Con gli arancioblu si osserva un esterno destro dal piede mancino capace di folate offensive trascinanti, nella maggior parte dei casi partendo da destra, nei pressi della linea laterale, per accentrarsi, dribblare gli avversari, chiamare l’uno-due con il compagno più vicino o in casi più rari provare il tiro da fuori. Le caratteristiche intrinseche lo rendono sin da subito un profilo interessante per ambire ad un altro tipo di palcoscenico, anche se le statistiche non esplodono subito. In un anno e mezzo di Montpellier Ikoné mette insieme 2 gol e 2 assist, non un gran bottino in 37 presenze. Insomma, si tratta di uno dei tanti diamanti da sgrezzare, il cui splendore era ancora impercettibile.

Un Lille, diversi Ikoné

La chiamata di livello arriva dal Lille Olympique Sporting Club, un club che Christophe Galtier aveva condotto alla salvezza qualche mese prima dopo una stagione travagliata. Nonostante il peso delle aspettative visti i 5 milioni spesi dai nordisti, sulla carta l’opportunità per Ikoné era ghiotta: un gran club in cerca di riscatto guidato da un allenatore francese capace di far crescere tanti talenti dell’esagono. Il resto lo farà una connessione quasi innata e fraterna con gli altri due acquisti del club, Jonathan Bamba e Nicolas Pepé, i quali daranno vita alla Bip-Bip, il trio offensivo che in ripartenza mise a ferro e fuoco tutta la Francia conducendo il Lille al secondo posto nella stagione 2018-2019.

Il Jonathan Ikoné del primo anno lillois è un calciatore che ha conservato la predilezione verso il lato destro del campo, quello che gli permette di essere decisivo rientrando con il mancino: nonostante ciò, Galtier è bravo nell’inserirlo in un vincente 4-2-3-1 in cui Jorko diventerà trequartista e numero 10 teorico (pur indossando la maglia numero 12). La centralità gli permette di chiudere la prima stagione con 10 assist a referto in campionato, rappresentando la chiave di volta per la qualificazione in Champions League dei mastini.

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Ikoné in una delle sue peculiarità, le ripartenze veloci. (Foto: PHILIPPE HUGUEN/AFP via Getty Images – One Football)

L’altra versione di Jonathan Ikoné prende vita a partire dall’estate 2019, quando l’organico del Lille muta dopo la partenza di Nicolas Pepé cambiando uomini e schemi tattici. Il calciatore che fino a quel momento aveva prevalso dal punto di vista offensivo arretra di qualche metro il suo raggio d’azione diventando a tutti gli effetti un esterno di centrocampo. Il tutto grazie anche alla sagacia e visione di Christophe Galtier, che metterà a punto un 4-4-2 in cui il ragazzo agirà da ala destra, continuando a sfruttare le sue doti in ripartenza e nell’uno contro uno, acquistando però un carattere più guardingo che lo aiuterà a maturare in fase difensiva, dalle coperture preventive al pressing alto e ordinato. Il leggero arretramento gli farà perdere qualche cifra in più a livello di statistiche, ma lo renderà sicuramente un giocatore più preparato e adattabile a qualsiasi tipo di sistema tattico.

Ecco perché l’ultimo anno e mezzo di Lille si rivelerà un’arma a doppio taglio per “Jorko“: da una parte il periodo più florido a livello di titoli, quello che consegnerà al neo viola le chiavi della nazionale francese. Dall’altra invece una lunga attesa verso nuovi orizzonti che sembrano vicini ma difficilmente raggiungibili. Nonostante ciò, con carattere, personalità e diligenza professionale, Ikoné getterà il cuore oltre l’ostacolo per Lille e per i suoi tifosi, che non gli avevano risparmiato qualche critica. E lo farà nel migliore dei modi, mettendo la firma in quelle che sono state le partite più importanti del LOSC negli ultimi anni.

Un trittico di eventi che farà scendere una lacrima a più di qualche tifoso in Hauts de France. Il primo, un assist fondamentale per Jonathan David nella sfida contro il Paris Saint-Germain nell’aprile scorso (finì 0-1 al Parco dei Principi, ndr) nato dall’ennesima cavalcata in solitaria sulla fascia destra dopo un pregevole uno-due con Renato Sanches. Il secondo, quest’anno, il gol vittoria al Ramon Sánchez-Pizjuán di Siviglia (1-2 il 2 novembre, ndr), ovvero l’exploit europeo più importante nella storia del club e nel percorso Champions. Senza dimenticare i due assist sfornati nella trasferta di Wolfsburg, il match che ha permesso ai mastini di raggiungere gli ottavi di finale della massima competizione europea. Anche qui, con due masterclass: nell’occasione del primo gol, partendo da destra e bruciando in velocità tutto il reparto arretrato tedesco per servire Burak Yilmaz con un pregevole esterno. Ripetendosi poi nell’occasione del terzo gol, accentrandosi e scaricando sulla sinistra verso la corrente Angel Gomes. Dopo aver lasciato il Lille in una posizione di rilievo mondiale, marcando a fuoco i ricordi indelebile nella storia del club, Ikoné si lascia alle spalle la Francia e la Ligue 1 per giungere così in Serie A.

Nella testa di Vincenzo Italiano

Ikoné con la Fiorentina
In maglia viola, Ikoné ha già mostrato ottimi spunti offensivi (Foto di: Valerio Pennicino/Getty Images – One Football)

Seppur risulti complicato comprendere le intenzioni di un allenatore nei confronti di un giocatore dopo soli 150 minuti all’attivo (3 presenze in Serie A, 1 in Coppa Italia), l’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano ha già stupito tutti, inserendo il nazionale francese come ala sinistra nel 4-3-3, un ruolo nuovo che ci aiuta a trarre qualche spunto sulle nuove vesti di Ikoné. Il quale oltretutto ha già dimostrato di sapersi adattare in quella posizione, fornendo un assist al bacio per Torreira nella vittoria contro il Genoa. Partendo da sinistra, senza forzare l’accentramento ma concentrandosi sull’ampiezza del terreno di gioco, Ikoné riceve palla da smarcato e mette in mezzo un pallone invitantissimo grazie al suo sinistro chirurgico. Più classico, su ripartenza e tagliando centralmente per poi scaricare a sinistra sulla corrente Youssef Maleh, l’altro assist, giunto durante i supplementari di Coppa Italia contro il Napoli.

Nonostante il periodo di adattamento che il calciatore dovrà ancora terminare e l’ardua concorrenza di una rosa importante come quella viola, Jonathan Ikoné sembra già sentirsi a suo agio in maglia viola pur spostandosi dalla sua zona di confort nel rettangolo verde. A Vincenzo Italiano ed all’estro del nativo di Bondy il compito di rendere il tutto ancora più rapido e fluido.

Autore

Nato in Italia, girovago per studi tra Francia e Spagna, poi Argentina per passione: scrivo per amore innato verso questo sport e per la necessità di esprimermi condividendo le mie idee. Amo raccontare storie particolari e poco conosciute, da quelle legate al calcio francese o agli angoli più remoti dei confini argentini.

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