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CALCIO ESTERO

L’evoluzione di Kyle Walker

“Good, better, best, Never let it rest. Until your good is better, and your better is best”. L’idea di evoluzione è incastrata nelle pieghe temporali del calcio, essendo sostanzialmente il motore che manda avanti le ruote della storia. Il calcio ha avuto ed avrà le sue innovazioni che nascono da nuovi strumenti, nuovi giocatori, nuove menti che ragionano dietro a questo sport. Siamo in un momento in cui essere specializzati in una determinata caratteristica è meno conveniente del sapersi muovere in posizioni di campo diverse con tutto il carico di problemi ed opportunità che ne consegue.

Principalmente per questo, un ruolo confinato a cavalcare la fascia avanti ed indietro come quello del terzino sta prendendo forme e declinazioni molto più complesse. La necessità di dover difendere gli half-space e, allo stesso tempo, di consolidare la fase di costruzione della manovra in superiorità numerica, ha creato asimmetrie evidenti nei movimenti e nelle competenze dei terzini attuali. Josep Guardiola in particolare, ha lavorato con molta attenzione su uno sviluppo più poliedrico di queste posizioni, sia come naturale transizione verso i compiti dei “braccetti” in una difesa a tre, sia come elemento importante per consolidare la superiorità numerica al centro del campo. È successo con un mostro sacro come Philipp Lahm, con Joao Cancelo, con Joshua Kimmich, Dani Alves, David Alaba e con Kyle Walker.

Kyle Walker esulta assieme ad Heung-Min Son
Kyle Walker esulta assieme ad Heung-Min Son (Foto: Lynne Cameron Sportimage/Imago Images – OneFootball)

Cosa cerca Pochettino

Di tutti questi nomi, il terzino nativo di Sheffield è probabilmente quello sul quale il lavoro con Guardiola appare meno dal punto di vista macroscopico. Per struttura fisica ed eccellente atletismo, la nostra immagine su di lui è incentrata sulla figura del terzino di spinta a tutta fascia. Nel Tottenham di Mauricio Pochettino, il supporto in ampiezza dei terzini è stato fondamentale ed, almeno all’inizio, difficile da trovare. Nel 4-2-3-1 dell’allenatore argentino, la discesa del terzino sul lato debole è fondamentale per bilanciare i movimenti verso il centro del campo degli esterni offensivi.

Presenza necessaria sia per allargare le difese avversarie che per isolare un 1v1 sulla fascia scoperta raggiungendola tramite cambi di gioco. Anche senza palla, una posizione avanzata limita l’aggressività del diretto difensore e permette di attaccare la difesa avversaria tagliandola alle spalle. La semplice presenza, poi, garantisce un uomo di più per la ri-aggressione. Questa aggressività comporta accettare dei rischi quando le squadre avversarie esplorano lo spazio lasciato alle spalle. Spesso Pochettino ha utilizzato per compensazione un sistema di scalate che porta uno dei due mediani in copertura o persino un’uscita profonda dei centrali a proteggere quella zona.

Walker al Tottenham: un cavallo da corsa

Kyle Walker si è costruito un posto nel novero dei migliori al mondo proprio per l’interpretazione molto fisica ed atletica di questi compiti. Superato un primo periodo di adattamento, dove sia lui che Ben Davies hanno dovuto prendere le misure ai tempi di uscita dalla linea difensiva e generalmente hanno giocato in maniera troppo conservativa, il suo contributo offensivo è aumentato esponenzialmente.

Un’azione che riassume l’importanza che dava quel Tottenham nel ribaltare il campo velocemente porta al goal del 3-0 finale contro il Manchester United di Josè Mourinho ad aprile 2016. Ripartendo dal fondo, Walker si apre sulla destra e riceve. Dall’altra parte Danny Rose – suo amico d’infanzia a Sheffield, tra l’altro – è libero di attaccare la profondità e sovrapporsi su Christian Eriksen. Il lancio che lo raggiunge, accomodato di testa dal danese, trova impreparata la difesa dello United, costretta a ripiegare frettolosamente.

In una situazione favorevole come questa, sono 60 metri di campo guadagnati con un passaggio. Darmian assorbe l’inserimento di Mousa Dembelè e si stacca dalla marcatura per coprire la palla, mentre Smalling prende in consegna il mediano belga. Darmian concede comunque un cross rasoterra al limite dell’area dove Lamela anticipa Blind e batte de Gea sul primo palo. Spesso è successo l’opposto, con Rose o Davies che cercano Walker libero sull’altro lato con l’dea in mente di sfruttare ogni mismatch e situazione di superiorità numerica possibile, anche a costo di forzare passaggi da una parte all’altra.

Walker al Manchester City: Mr. Reliable

È effettivamente sorprendente quindi vedere come abbia aggiunto altre dimensioni al suo gioco nei suoi quattro anni al Manchester City. Partendo dalla posizione in campo fino alla gestione della palla e dei rientri difensivi, Kyle Walker si è calato, con i suoi tempi, nei compiti richiesti al centrale di destra in una difesa a 3. La fluidità posizionale del City rende complicato incasellare tutto quanto nei semplici numeri e le linee cambiano di azione in azione.

Lo spartito rimane lo stesso per tutta la squadra in ogni caso, difesa alta, squadra corta e superiorità numerica da costruire e mantenere. Allargare il proprio raggio d’azione è quindi necessario per potersi muovere in funzione del movimento dei compagni. In fase di possesso le galoppate sulla fascia sono essenzialmente limitate dalla presenza di Riyad Mahrez e dai movimenti verso l’esterno della mezzala destra. Mantiene quindi posizioni più centrali, sia al fianco di Stones oppure più avanti in coppia con Fernandinho. Non è raro, infatti, vederlo come centrale destro nel 2-3-5 spesso utilizzato in possesso assieme a Zinchenko, avendo sviluppato una gestione di palla piuttosto efficiente e sicura.

Come sottolinea lui stesso in un’intervista su Sky Sport risalente a due anni fa, giocare da terzo di difesa dà equilibrio alla squadra nel difendere i contropiedi, soprattutto considerando le sue doti velocistiche, e l’entrare dentro al campo come “falso terzino” offre una sponda per il gioco a corto raggio. L’accento poi cade sull’avere un vantaggio di posizione verso le ali che giocano a piede invertito, potendogli negare più facilmente l’interno del campo. Nei suoi sganciamenti in avanti specifica come faccia più tracce parallele (“underlap”) che sovrapposizioni (“overlap”) per effetto delle cinque ideali spaziature del campo, trovando spesso l’inserimento verso il lato corto dell’area di rigore dall’half-space di destra.

C’è un punto in particolare dove, imbeccato da una domanda di Gary Neville, confronta il suo stile di gioco al Tottenham rispetto al Manchester City. Il “my football knowledge improved” incluso nella risposta è la perfetta spiegazione del suo percorso di crescita, fatto di miglioramento continuo ed evoluzione.

In Nazionale: una coppia esplosiva

In Nazionale ha già giocato nel 2018 come centrale destro e Gareth Southgate potrebbe riproporlo lì spostando Trent Alexander-Arnold come esterno a tutta fascia. Insieme sarebbero un duo atleticamente esplosivo e problematico da affrontare. La convocazione di Walker dimostra come il CT dei Tre Leoni tenga in considerazione il lavoro ed i progressi tattici della Premier. Giustamente dopotutto, considerato il livello generale ed una varietà di temi tattici mai vista prima.

Avere in squadra giocatori in grado di poter sostenere con affidabilità più ruoli ed abituati a giocare in contesti estremamente fluidi è importantissimo anche solo per una questione di adattabilità. Parliamo pur sempre di una competizione piuttosto breve come gli Europei, dove calciatori provenienti da diversi club devono trovare una mente collettiva in campo in poco tempo ed il margine di errore deve essere ridotto al minimo.

Kyle Walker ha chiaramente passato anche periodi di forma non ottimale ma prima ancora di essere un calciatore, è un uomo con una mente diretta verso la volontà di voler costantemente imparare. Ad ormai 31 anni, è arrivato al picco della sua carriera e si è guadagnato sul campo, evolvendosi e migliorando sui suoi punti deboli, il diritto di poter mettere altra argenteria dentro casa. Poi, nel dubbio, può anche fare da quarto portiere.

Kyle Walker festeggia la Premier League
Kyle Walker e Kevin de Bruyne con il trofeo della Premier League in mano (Fonte: Darren Staples/Sportimage/Imago Images – OneFootball)

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