I gol da centrocampo sono sempre memorabili. Sarà la distanza, la precisione necessaria a far arrivare il pallone oltre la linea di porta o anche solo la lucida follia richiesta per immaginare una giocata del genere; in ogni caso si tratta di momenti indimenticabili. Ma lo possono essere ancora di più se associati al racconto di tali istanti, spesso narrati con parole che entrano a far parte dell’immaginario collettivo degli amanti di questo gioco.
UFO
1 marzo 2009 – Stadio Renzo Barbera di Palermo.
26esima giornata della Serie A 2008-2009: Palermo-Catania.
È il Derby di Sicilia. Il sole illumina la città di Palermo ma la copertura della tribuna centrale dello stadio fa sì che una grossa parte del terreno di gioco sia completamente all’ombra. Il Palermo è in difficoltà. Si trova in inferiorità numerica per l’espulsione di Bresciano e sta perdendo 2-0 con un Catania in versione scintillante. Ledesma e Morimoto hanno fatto a fette la difesa rosanero.
Manca pochissimo alla fine del primo tempo. È il quarantaquattresimo minuto della prima frazione di gioco e c’è un rinvio dal fondo per il Catania. Bizzarri spedisce il pallone nel cerchio di centrocampo. Morimoto fa una sponda di petto arretrata per Mascara. Pausa. Piccolo flashback. Bisogna fare un rapido viaggio nella mente del numero 7 originario di Caltagirone per capire ciò che sta per accadere. Un breve salto temporale all’indietro per prepararci all’inaspettato (per tutti tranne che per lui). La memoria ci porta indietro a poco più di due anni prima.
15 ottobre 2006 – Stadio Giuseppe Meazza di Milano.
6a giornata della Serie A 2006-2007: Inter-Catania.
È la stagione di debutto di Giuseppe Mascara in Serie A. È anche la sua prima apparizione alla Scala del Calcio. L’allenatore Pasquale Marino lo schiera da esterno d’attacco sulla fascia sinistra, una scelta che si rivelerà subito parecchio azzeccata. Anche in questo caso si gioca durante una giornata soleggiata, ma la struttura dello stadio di San Siro regala zone illuminate dal sole e zone d’ombra. L’alternanza visiva può causare problemi ai ventidue in campo e Mascara lo sa bene.
Sedicesimo minuto del primo tempo: Juan Manuel Vargas batte una rimessa laterale sulla fascia sinistra nella trequarti avversaria. Il destinatario è lui: il numero 10. Mascara controlla con il destro, si gira di quasi 180° sul proprio asse mentre il pallone rimbalza dopo il primo tocco. Nel frattempo, vede Julio Cesar di poco fuori dai pali con i raggi solari che gli impediscono una visuale perfetta della situazione. El diez etneo però si trova all’ombra e sa già cosa fare. Effettua un leggero palleggio per portare il pallone già rimbalzante ad altezza ottimale e poi lascia partire un tiro di collo-esterno da oltre venti metri indirizzato verso il portiere dell’Inter. La palla prende una traiettoria beffarda, scavalca il brasiliano e finisce all’incrocio sul secondo palo. Un gol pazzesco, estemporaneo, frutto della geniale sfrontatezza dell’attaccante catanese. Il giusto modo per presentarsi in uno degli stadi più famosi del mondo.
Dopo la digressione, la mente torna di nuovo a Palermo. Il pallone ricevuto da Morimoto rimbalza a mezz’aria. Mascara ha già visto mentalmente che la sua pazza idea può funzionare. È andata bene a Milano contro Julio Cesar, perché non potrebbe funzionare anche stavolta con Marco Amelia? Il rimbalzo della sfera è perfetto, sembra che suggerisca “bomba di collo pieno”. Ed è proprio così che va, ma con un’aggiunta particolare. Mascara ha visto Amelia fuori dai pali, ma decide di aumentare il grado di difficoltà. Calcia in verticale, con una traiettoria tesa e insidiosissima. Sembra un tiro casuale ma la precisione è chirurgica. La palla viene sparata in aria ad altezze vertiginose, poi ricade repentinamente come un meteorite all’interno della linea di porta. Giuseppe Mascara da Caltagirone ha appena realizzato un gol incredibile, che lo inserisce nella lista dei cecchini da centrocampo che hanno scritto la storia del gioco.
Per rendere ancora più iconico questo gol ci vuole una colonna sonora adeguata. In questo caso viene offerta da Maurizio Compagnoni, telecronista di Sky Sport impegnato in quel frangente nel commento di Palermo-Catania per Diretta Gol. Compagnoni è il primo ad essere sorpreso dalla giocata inaspettata di Mascara. È costretto a interrompere improvvisamente il suo discorso per riprendere il play-by-play e lasciarsi andare, successivamente, all’estasi calcistica tipica delle giocate di questa bellezza.
Mascara meglio di Maradona e Beckham! Questo è un gol che farà il giro del mondo. Questo gol lo vedranno pure a Tonga. Lo vedranno ovunque, è un gol meraviglioso.
Parte dei ricordi legati a questo capolavoro da centrocampo è composta anche da queste parole ed è qui che una domanda sorge spontanea: il gol di Mascara sarà stato visto a Tonga?
Mascara ed un gol da X-Files
Maurizio Compagnoni rivelò anni dopo che la sua esclamazione nacque casualmente, seguendo i percorsi mentali stereotipati che si possono avere sull’arcipelago polinesiano. Tonga si trova letteralmente dall’altra parte del mondo. È principalmente un posto di rugby, ma il calcio non è così sconosciuto in quelle isole. Fu introdotto negli anni Settanta grazie alla passione del re Tupou IV. Esiste un campionato tongano e la nazionale di calcio del Regno di Tonga occupa attualmente la 203esima posizione del ranking FIFA.
Bisogna ammetterlo: rispondere con certezza alla fatidica domanda è complicato. Innanzitutto, si può parlare di un gol visto in diretta? Quasi sicuramente no. È difficile immaginarsi un tongano intorno alle 3:45 di fronte alla tv nella notte tra la domenica e il lunedì per vedere una partita di Serie A. Dopotutto, stiamo pur sempre parlando di un posto in cui lo sport nazionale è il rugby. Non esistono nemmeno prove tangibili che la tv tongana abbia effettivamente mostrato quelle immagini. Bisogna, dunque, affidarsi a Google. Nello specifico, a Google Trends. Le varie ricerche effettuate con alcune parole chiave – “Mascara goal Palermo”, “Mascara halfway line goal”, “Mascara Catania”, “Giuseppe Mascara” – sia analizzando i risultati di Google che quelli di YouTube non hanno dato risultati. Da questa prima indagine non risulta che il gol sia stato visto a Tonga ma, in generale, nemmeno le altre chiavi di ricerca correlate hanno fornito risposte alla domanda.
Quindi, asciugando la piccola lacrima che solca delicatamente il mio viso intristito per la delusione, mi gioco un’altra carta. La mia mente non accetta l’idea che i tongani possano aver vissuto serenamente senza conoscere quel capolavoro balistico di Mascara. Bisogna allora sperare nella curiosità dei sudditi di re Tupou IV. Fortunatamente su internet esistono svariati articoli in inglese che citano quel gol ma non garantiscono grosse probabilità di effettiva visione della giocata. Il principale è scritto dal Guardian e parla dei migliori gol europei della stagione 2009 ma dubito che un tongano si metta a leggere un articolo nella versione online di un quotidiano britannico (!) che cita eventi accaduti in Europa (!!) relativi a uno sport conosciuto ma non così popolare nella sua nazione.
Dunque, non resta che affidarsi all’opzione più romantica (?): la visione delle immagini tramite video correlati su YouTube. Gli algoritmi convulsi della piattaforma californiana hanno cambiato il modo di consumare i contenuti postati sulla rete. Inizi con un video nella home del sito, prosegui con la clip estratta da un talk show con ospite il tuo personaggio preferito e poi finisci nel rabbit hole – composto da video di animali che fanno cose buffe, gente che pulisce in modo stranamente soddisfacente una superficie sporca con un’idropulitrice potentissima, persone che costruiscono da zero piscine in un cortile o in zone assurde e da videoclip con artisti che suonano strumenti farlocchi sotto effetto di sostanze psicotrope – riuscendo a perdere la cognizione del tempo. Dovevi andare a dormire presto, ma sono le 2 del mattino e non riesci a smettere.
Questo consumo esagerato e apparentemente senza costrutto logico è quasi certamente l’unico modo per permettere di far arrivare il gol di Mascara a Tonga. Solo così si possono sfruttare gli algoritmi di YouTube per diffondere un po’ di conoscenza calcistica anche nei luoghi più remoti della Terra.
Magari un nativo di Tonga parte da un video dello scontro tra l’Haka neozelandese e la Sipi Tau, passa poi alla sintesi di una partita dei Mondiali di rugby, si ritrova nei correlati alcune perfette trasformazioni di un giovane pilone durante un torneo under 20. Da qui in poi, l’algoritmo impazzisce.
Riconosce gli elementi costitutivi dell’ultimo video – pallone, tiro da lontano, porta – e inizia a proporre video sul calcio. Prima un gol a caso dalla lunghissima distanza, in seguito qualche compilation sulle migliori realizzazioni da centrocampo e, infine (si spera), uno dei video dedicati all’invenzione di Mascara. Un processo del genere è possibile ma impronosticabile. Però sembra davvero essere l’unica possibilità e, inoltre, sognare non costa nulla. Un gol così bello come quello di Mascara contro il Palermo merita di essere visto e conosciuto in tutto il mondo, anche a Tonga.
1 Commento
di sicuro c’é stato una bomba. ma non é stata quella di mascara purtroppo.