Un 17 ottobre speciale, all’ombra della Madonnina: il giorno che una città intera aspetta con trepidazione ad ogni girone è arrivato. Iniziate con i rituali scaramantici del caso, vestitevi bene perché fa freddo anche in casa, indossate la maglia del campione che sarà sempre il vostro Santo Patrono, prendete la sciarpa talismano e mettetevi comodi, perché lo spettacolo alla Scala del Calcio sta per cominciare e stavolta saremo tutti (o quasi) spettatori in poltrona. Oggi c’è il Derby di Milano.
Avremmo voluto intitolare questo minuto di recupero semplicemente “Luci a San Siro” omaggiando Vecchioni, ma con l’Ordinanza di carattere regionale che dice stop a tutte le competizioni dei dilettanti che prevedono contatto fisico, comprese quelle dei settori giovanili, è anche il giorno in cui il calcio lombardo perde 3-0 a tavolino senza ricorso.
Avremmo voluto fare le solite chiacchiere da bar su chi giocherà e chi no, su chi schierare al fantacalcio. Avremmo voluto raccontarvi di quei due terzini che scalpitano per fare gol manco fossero prime punte. Invece ci fanno stilare liste di positivi e negativi, parlare di bollettini con orari di tamponi e facendoci interessare a risultati che con il campo non ci azzeccano proprio.
Avremmo voluto vedere la gente del calcio davanti e dentro quello stadio così bello, ma per la sicurezza di tutti sapremo accontentarci del biglietto in poltrona e non in curva, di una coreografia digitale e di qualche telone colorato. Lo spettacolo ci sarà comunque.
Il 17 è un numero s(fortunato). L’Inter non ce l’ha in rosa, il Milan l’ha cucito sulle spalle di Rafael Leão. I pronostici li lasciamo agli altri, ma se la Cabala non sbaglia a quel numero un po’ di peso glielo diamo. Antonio, noi ti abbiamo avvisato.
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