La Fiorentina rimane al palo, come il pallone (probabilmente l’ultimo in maglia viola) colpito da Federico Chiesa al respiro conclusivo di una partita spenta.
Gli ultimi minuti di Milano non hanno mai lasciato la formazione di Mr. Iachini: l’ombra di un altro D’Ambrosio, la paura di sbagliare sotto porta di un Vlahovic ancora poco stella e l’ansia di difendere fino alla morte con un muro che ha fin troppe crepe. Tutto sotto lo sguardo spaesato di quel numero 7 in tribuna.
Un finale amaro per la classifica e anche per Federico Chiesa, che ha rappresentato (prima del quasi certo addio) la sua squadra con una fascia da capitano inedita ed anonima: senza l’omaggio a Davide Astori, senza i colori di Firenze, senza i simboli dei quattro quartieri e probabilmente senza il significato che quella fascia porta con sé. Un peccato finire così, oltre la beffa del 95′.
Cala il sipario viola al Franchi e si accendono i riflettori azzurri. Almeno quelli, forse, porteranno un po’ di luce in una città ancora in ombra.
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