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NAZIONALI

Haaland & Co: generazione d’oro per la Norvegia

Nella sua storia ultracentenaria sono state più le delusioni che le gioie per la nazionale norvegese. Solo tre partecipazioni alla Coppa del Mondo e una agli Europei sono davvero troppo poche, ma sulla penisola scandinava sembra essere arrivato un vento nuovo che i piccoli vichinghi sono pronti a cavalcare. Il c.t. Lars Lagerbäck ha arruolato una generazione di futuri campioni capitanata da Haaland. Ora la Norvegia fa sul serio.

Stasera è in calendario una trasferta vitale per le sorti in UEFA Nations League: all’Arena Națională sarà battaglia con la Romania per conquistare i tre punti e la vetta del girone a discapito dell’Austria. Una vittoria permetterebbe di arrivare col morale alle stelle allo scontro diretto con gli austriaci e, a quel punto, mettercela tutta per ottenere un’insperata promozione in Lega A. La Norvegia chiama, chi risponde?

Norvegia - Foto Imago OneFootball
La nazionale norvegese (Foto: Imago – OneFootball)

Una macchina da gol

Come dicevamo, a guidare la truppa c’è Erling Braut Haaland e i suoi 194 centimetri di puro talento. Quello che riesce a fare in campo a soli 20 anni ha dell’incredibile, non a caso si è preso prepotentemente tutte le prime pagine dei quotidiani sportivi ed è in lizza per la vittoria del Golden Boy.

La parabola ascendente dell’attaccante nato a Leeds prende il via a luglio 2018, quando veste ancora la maglia del Molde e si mette in mostra con un poker fulmineo al Brann in Eliteserien. Quella prestazione si rivela la sua rampa di lancio verso il calcio che conta. Viene acquistato dal Red Bull Salisburgo che gli permette di esordire in Champions League… e che esordio!

Haaland ne mette tre al Gent diventando il secondo giocatore più giovane (19 anni) a realizzare una tripletta al debutto nel torneo, secondo solamente ad un certo Wayne Rooney. Non risparmia nemmeno Napoli e Liverpool chiudendo il girone con 8 gol in 6 partite, una statistica che i big club leggono “comprami”.

Fa gola a tante, anche ai campioni d’Italia della Juventus. Nel mese di gennaio Tuttosport fa sognare i tifosi della Vecchia Signora parlando di accordo ad un passo, ma le firme non arrivano. Sul gong della sessione invernale di mercato è il Borussia Dortmund ha strappare il giocatore al Salisburgo per 20 milioni di euro. Mino Raiola dirà:

Perché abbiamo rifiutato la Juventus? Semplice, me lo avrebbero fatto giocare in Serie C con l’Under 23…

Tra il Dortmund e Haaland è amore a prima vista: esordisce sul campo dell’Augsburg con un’altra tripletta, questa volta da subentrato. Sbalorditivamente, la media gol non risente del grande salto e chiude la stagione 2019/20 con 44 reti in 40 presenze. Ancor più che i numeri, impressionano le qualità fisiche e mentali del ragazzo. Non è nata una stella, è nato un cyborg.

Erling Haaland - Foto Lukas Schulze Getty Images OneFootball
Erling Braut Haaland (Foto: Lukas Schulze/Getty Images – OneFootball)

Il bambinone – come lo chiamano in patria – si è calato bene anche nel ruolo di attaccante della nazionale. Ad oggi è il capocannoniere di questa edizione di Nations League con 6 gol, ma già con le selezioni minori aveva fatto intravvedere le sue doti. Ricordate quello spietato Norvegia-Honduras degli scorsi mondiali U20? Haaland firmò 9 delle 12 reti rifilate agli honduregni. Fa quello che vuole, non c’è niente da fare.

Pronto? Mi manda Haaland

Rimanendo in tema Norvegia-Honduras, se diamo un’occhiata al tabellino notiamo anche il nome di Jens Petter Hauge. Certo, un gol non sono come nove, è normale finire nell’ombra di un crack del genere, ma quel ragazzino non era passato inosservato nel torneo. A distanza di un anno e poco più ce lo ritroviamo in Serie A, ma come ci è arrivato?

Ala d’attacco classe 1999, Hauge cresce nel Bodø/Glimt, squadra della sua città natale. Ad aprile 2016 mostra tutto il suo potenziale mettendo a segno una tripletta da subentrato al debutto tra i grandi in coppa di Norvegia. Le successive stagioni sono una montagna russa per il Bodø: prima arriva la retrocessione, poi l’immediato ritorno in Eliteserien e infine un secondo posto che vale la qualificazione ai preliminari di UEFA Europa League.

Superati senza troppi problemi le compagini lituane del Kauno Žalgiris e dello Žalgiris Vilnius, sulla strada per la fase a gironi si presenta il Milan. I rossoneri sono un colosso del calcio mondiale, eppure il Bodø gli dà filo da torcere. L’ultimo a mollare è proprio Hauge, autore di un gol e un assist che però non bastano: la partita di San Siro finisce 3-2. Proprio mentre il Milan festeggia il raggiungimento dei playoff e i norvegesi abbandonano il campo a testa bassa, qualcosa sui social si muove…

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Erling Scout Haaland 🕴️👉

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Haaland interviene nei commenti di un post della pagina 433 segnalando l’ottima prestazione dell’amico. Il fatto che un giocatore già affermato si sbilanci così tanto non può che fare notizia. Google trends registra un’impennata delle ricerche su Hauge dopo quella partita di Europa League. Il mondo inizia a conoscerlo. È il momento giusto per spiccare il volo.

Il Milan, che aveva avuto l’occasione di osservarlo da vicino e ci aveva quasi lasciato le penne, non avrebbe mai potuto farselo scappare. 5 milioni al Bodø/Glimt, 1 milione a stagione al giocatore e affare fatto. Un investimento per il futuro, ma che sta dando già qualche soddisfazione: in Celtic-Milan è arrivato il suo primo gol con la nuova casacca. Tempo al tempo, perché il Diavolo rischia davvero di aver fatto un colpaccio.

Jens Petter Hauge - Foto Russel Cheyne AFP Getty Images OneFootball
Jens Petter Hauge (Foto: Russel Cheyne/AFP via Getty Images – OneFootball)

Futuro garantito

Potremmo dire che Haaland e Hauge sono agli antipodi: il primo è già esploso ed è titolare fisso con la Norvegia, il secondo deve ancora maturare e ha collezionato solo di recente il primo gettone internazionale. Tra un estremo e l’altro si inseriscono dei profili interessantissimi, accomunati dalle rosee aspettative. Alla nazionale norvegese, infatti, non mancano talenti in nessuna zona del campo.

Cominciando dalla retroguardia dove c’è Kristoffer Ajer, centrale che sfiora i due metri d’altezza. Roccioso in difesa e abile in fase di impostazione, nonostante abbia solo 22 anni ha già collezionato 146 presenze con la maglia del Celtic e ha alzato otto trofei. Nel 2015 il Cagliari si era interessato al suo cartellino per poi lasciar perdere. Oggi un’altra italiana, il Milan, sta tornando alla carica.

Kristoffer Ajer - Foto Imago OneFootball
Kristoffer Ajer (Foto: Imago – OneFootball)

Sulla mediana spunta Sander Berge, coetaneo di Ajer. Anche lui dotato di un fisico possente al punto da essere etichettato come “cestista mancato”, si è messo in mostra in Belgio con il Genk prima di passare allo Sheffield United per 24 milioni di euro. Napoli e Fiorentina lo avevano adocchiato, ma il ragazzo ha preferito firmare per un club dell’affascinante Premier League: è il campionato ideale per continuare a migliorare.

Sulla trequarti spazio a Martin Ødegaard, talento di lunga data. Di lui si parla già dal 2015, quando il Real Madrid lo prelevò dallo Strømsgodset. I Blancos si lasciarono impressionare da quel ragazzino che a 16 anni ancora da compiere aveva già esordito con la nazionale maggiore e lo ricoprirono d’oro.

Dall’oggi al domani Ødegaard diventa il teenager più ricco del mondo, grazie ad uno stipendio da 4,6 milioni di euro lordi a stagione. Prima di entrare a far parte della rosa del Real, però, ha dovuto fare tanta gavetta: Real Madrid Castilla, Heerenveen, Vitesse e Real Sociedad. Con i baschi ha disputato un’ottima annata, condita da 7 gol e 9 assist. Zidane si è finalmente convinto a trattenerlo.

Martin Ødegaard - Foto Jorge Guerrero AFP Getty Images OneFootball
Martin Ødegaard (Foto: Jorge Guerrero/AFP via Getty Images – OneFootball)

Infine, a fare compagnia ad Haaland lì davanti c’è Alexander Sørloth. Con 25 anni il prossimo dicembre, è il più grande del gruppo che abbiamo citato. La scorsa stagione il Crystal Palace l’ha prestato al Trabzonspor dove è letteralmente sbocciato: 33 reti tra campionato, coppa ed Europa League. Le Eagles ne hanno approfittato per capitalizzare e cederlo definitivamente al Red Bull Lipsia per 20 milioni di euro. Sostituire Timo Werner non sarà facile, ma Sørloth potrà essere senz’altro d’aiuto alla causa di Nagelsmann.

Per la Norvegia è arrivato il momento di attuare un corposo ricambio generazionale dal quale può trarre solo benefici. Solo il futuro (prossimo) ci dirà se stasera andrà bene e se il futuro della nazionale norvegese sarà in Lega A. Intanto, però, una cosa è chiara: a scriverlo saranno Haaland & Co.

Autore

Viterbese classe ’99, muove i primi passi con ai piedi un pallone e, neanche a dirlo, se ne innamora. Quando il calcio giocato smette di dare speranze, ci pensa giornalismo sportivo a farlo sognare. E se si fosse trattato di campo, essere riserva di lusso lo avrebbe fatto rosicare… alla tastiera non potrà che essere un valore aggiunto.

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