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L’Europeo vinto ha messo in luce tutta la bontà del lavoro svolto da Roberto Mancini come commissario tecnico dell’Italia. Gli azzurri hanno trionfato spogliandosi di gran parte dei luoghi comuni con cui veniva storicamente descritta la Nazionale di calcio, dimostrando di poter raggiungere grandi risultati integrando al proprio DNA un’idea di calcio proattiva e improntata sul dominio della gara attraverso il possesso. In quella che possiamo definire la nouvelle vague del calcio italiano sono tanti i giocatori che hanno trovato terreno fertile per affermare il proprio talento nelle più alte sfere del calcio internazionale. Pensiamo in primis a Lorenzo Insigne, la cui reputazione sembrava legata a doppio filo ai risultati sportivi del Napoli, o a Marco Verratti, il cui talento è fiorito troppo lontano dall’Italia per poterlo decantare come invece meritava. In questo scenario quasi fiabesco l’unica nota leggermente stridente è stata rappresentata dal rendimento della prima punta, nello specifico dal rendimento di Ciro Immobile.

Quando lunedì sera, a tempo ampiamente scaduto, Mandragora si è involato palla al piede verso la porta del Venezia, le possibilità che il Torino arrivasse allo scontro contro la Juventus con 10 punti in classifica (e quindi due di vantaggio sui bianconeri fermi ad 8) sembravano concrete. Anzi, guardando le prestazioni e l’evoluzione delle partite di entrambe le squadre, potevano risultare pochi. Invece, sfortunatamente per i granata, l’ex calciatore di Udinese e Crotone non è esattamente un killer d’area di rigore e occhi negli occhi con Maenpaa ha sbagliato la conclusione, lasciando il punteggio della contesa sull’1-1.

Tra le varie conseguenze del calcio moderno, una di quelle che può risultare un’arma a doppio taglio è la grande pressione ed attenzione che si pone sui giovani. Un hype che riguarda anche le nazionali giovanili, ormai da diversi anni sempre più tenute d’occhio sia dagli appassionati che dagli addetti ai lavori. A capo di queste selezioni vi è la più esperta, anagrafe alla mano: l’Italia Under-21. Dopo l’Europeo di Ungheria e Slovenia, conclusosi con un’eliminazione ai quarti contro i pari età portoghesi, la nazionale presieduta da Paolo Nicolato ha iniziato un nuovo ciclo biennale, che parte dai 2000-2001 in giù. Ad inizio settembre il nuovo gruppo ha esordito nel girone di qualificazione all’Europeo di categoria 2023, che si disputerà in Georgia e Romania, per le sfide contro Lussemburgo e Montenegro. Quali indicazioni si possono trarre da queste prime gare?

Dopo aver realizzato il gol del definitivo 2-1 nell’ultima partita di campionato contro il Getafe, Memphis Depay con la solita aria tra lo strafottente e l’irrisorio corre verso la bandierina per festeggiare e perdersi nell’abbraccio dei compagni. Il gol è uno di quelli che ti restano impressi: ricevuta palla dal compagno di nazionale Frenkie De Jong sul versante sinistro dell’area di rigore, Depay si accentra pettinando la sfera con la suola, abbozza un doppio passo, poi mette in serie un paio di finte per far perdere l’equilibrio ai difensori che lo braccavano e nel momento in cui la finestra di tiro si apre impallina il portiere sul primo palo con il destro. Per concludere la celebrazione Depay si porta gli indici alle orecchie, in quella che, riportando le sue parole, non è un’esultanza che ha come fine unico quello di mostrarsi sordo dinanzi alle critiche ma nasconde un significato più profondo:

Io vivo nella mia bolla e ascolto quello che mi si dice solo se lo ritengo interessante. Se mi si dice cosa fare o me lo si impone, non funziono. Il mio corpo si blocca. Ho bisogno di essere libero dal punto di vista mentale.

Come ogni anno il campionato di Serie B si presenta ai blocchi di partenza con una serie di incognite e punti bui in cui è difficile tracciare possibili previsioni, puntualmente smentite, se non completamente ribaltate, al termine della stagione. Nonostante ciò, abbiamo provato a fare un po’ di ordine e chiarezza, suddividendo le squadre in base ai loro (possibili) obiettivi stagionali.

È ai nastri di partenza una nuova stagione per il calcio femminile. Ricomincia il campionato di Serie A e lo fa con un gran carico di aspettative e novità. Tra tutte, la nuova guida tecnica della Juventus, con l’addio di Rita Guarino e l’arrivo sulla panchina bianconera di Joe Montemurro. Tra la lotta al titolo, la corsa salvezza, cruciale in vista del lancio del nuovo format per la prossima stagione, e le possibili outsiders, proviamo a tracciare una presentazione del campionato di Serie A femminile che ci aspetta.

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