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CALCIO ESTERO

Laborde-Terrier, la coppia d’attacco ideale di Rennes

Leggendo il tabellino dell’ultimo incontro del Rennes, vinto ieri per 4-1 contro il Troyes, le ultime due reti potrebbero sembrare inutili e superflue ma nascondono l’essenza dei bretoni quest’anno. Il perché è molto semplice. Sono state realizzate da Martin Terrier e Gaëtan Laborde, che da qualche settimana non solo stanno facendo le fortune dei rossoneri ma vanno anche di pari passo nella classifica marcatori di Ligue 1, a quota 24 gol, 12 a testa. Cosa ha unito la carriera di un fantasista del nord etichettato come giovane promessa sin dai primissimi calci con quella di un attaccante aquitano che ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per essere considerato un gran calciatore in patria? Scopriamo insieme la storia dei gemelli diversi di Roazhon Park.

Il predestinato di Armentières

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I colori di una vita per Terrier, quelli del LOSC. (Foto: PHILIPPE HUGUEN/AFP via Getty Images – One Football)

Martin Albert Frédéric Terrier capisce che diventerà un calciatore ad alti livelli sin da adolescente, quando nelle giovanili del Lille tutti iniziano a parlare di lui come del diamante grezzo che in casa manca da molto tempo. Restando coi piedi per terra e cercando di non lasciarsi abbindolare dalle voci, il cammino del ragazzo di Armentières, 23 km a nord di Lille un tempo terra di miniere, sarà lineare e privo di sorprese spiacevoli. Tanto che in un periodo di transizione per il LOSC post titolo del 2011, con tutte le stelle che abbandonavano il club o erano in fase calante, Terrier giunge agevolmente in prima squadra integrando poi la rosa a partire dal 2016. Sembra l’inizio perfetto per una favola di molti anni che difficilmente vedrà un giovane della casa lasciare la propria terra natia quando in realtà l’idillio durerà una sola stagione. Perché nell’agosto 2018, mentre i mastini cambiavano struttura societaria affidando le chiavi del campo a Marcelo Bielsa, Terrier viene mandato in prestito allo Strasburgo neopromosso.

In Alsazia il giovane saprà rendersi giustizia in un semestre, tanto che il Lione ne acquisterà il cartellino già a gennaio 2019 per 10 milioni, lasciandolo poi in prestito per altri sei mesi. Mentre più a nord c’è chi si sfrega le mani non capendo la strategia del Lille, che intanto naviga in acque poco sicure, Terrier salpa con fierezza verso la parentesi OL con la tranquillità di chi sa di aver compiuto un gran percorso. Seppur ancora acerbo, e per alcuni un po’ troppo gracile, la prima annata a Lione è quasi sbalorditiva: l’ala francese saprà adattarsi alla perfezione a campioni del calibro di Nabil Fekir e Memphis Depay, senza arretrare di un metro la sua crescita ma nutrendosi delle doti dei tanti campioni per crescere sportivamente.

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Con il Lione, Terrier si farà conoscere anche in palcoscenico europeo. (Foto: FRANCK FIFE/AFP via Getty Images – One Football)

Imprevedibilità, rapidità, movimenti in profondità e ampia comprensione tattica di quello che gli gravita attorno rendono Terrier un’ala dalle mille sfaccettature, pericolosa se si accentra sia con che senza palla e brava negli spostamenti degli ultimi metri nonostante non si tratti di una prima punta. Il primo anno a Lione è un trionfo di bellezza e movimenti che porteranno a 11 gol, un record personale battuto solo questa domenica con la rete numero dodici. Nella stagione successiva, anche a causa dello stop per la pandemia, il contributo di Terrier si rivelerà utile ma meno incisivo di quanto la crescita del ragazzo facesse presagire. Nonostante ciò, il Rennes deciderà di investirci nel periodo più incredibile della sua storia, con la prima storica partecipazione alla fase a gironi di Champions League. Al primo anno, da punta centrale e riferimento offensivo quasi unico, il bilancio di Terrier non sarà negativo ma aiuterà a comprendere la natura del giocatore: un fantasista/ala capace di segnare ma che necessita di una punta al suo fianco per dare il meglio di sé. The best is yet to come.

Una vita in prestito per convincere il Bordeaux

Se la vita di Terrier è stata quella di un predestinato, a Gaëtan Laborde non è toccato lo stesso destino. Nato a Mont-de-Marsan, terra di palloni ovali, Laborde ha dovuto girare la Francia in prestito prima di convincere i Girondini di Bordeaux ad incorporarlo definitivamente con la prima squadra. Parigi, con lo storico Red Star, e Brest in Ligue 2 non furono sufficienti per imporsi a casa sua, o meglio per farlo continuativamente: perché nonostante il primo gol europeo nel 2015, contro il Rubin Kazan, a gennaio viene mandato in prestito a Clermont, in Ligue 2. Continuando a lottare nella terra di Vercingetorige, a Laborde è sempre stata affibbiata l’etichetta di calciatore poco spettacolare e tecnico ma piuttosto utile. Grosso errore, perché il ragazzo di Mont-de-Marsan sa sia fare la lotta che regalare giocate e gol spettacolari, come dimostrato nelle ultime stagioni.

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La gioia di farsi amare dalla propria gente a Bordeaux. (Foto: MEHDI FEDOUACH/AFP via Getty Images – One Football)

Alla prima stagione completa in Gironda Laborde è lanciato da sentimenti di rivincita e voglia di farsi amare dalla sua gente, tanto da superare agevolmente la doppia cifra aiutando lui e i suoi compagni con pregevoli assist che varranno la qualificazione per i preliminari di Europa League. Si tratta di un buon momento per il Bordeaux, che spinto dalle qualità di un ritrovato Jérémy Ménez e dal talento dell’astro nascente Adam Ounas trova in Laborde la chiave di volta capace di concretizzare quanto di bello si vede in campo sporcandosi anche le mani quando serve lavorare nell’ombra. Ciò che lo accomuna inizialmente a Terrier è il fatto che, proprio quando il matrimonio appare idilliaco dopo due stagioni, la crisi del terzo anno, o una semplice volontà di cambiare aria, lo porteranno nel 2018 a Montpellier, in assoluto la parentesi migliore in carriera prima di Rennes.

Qualche chilometro più a sud, Laborde diventa giocatore totale. Tolta la veste di attaccante utile ma poco efficace o bello da vedere, in Francia si inizia piuttosto a parlare della bellezza dei suoi gol (qualche rovesciata non da poco), delle sue doti balistiche e della paura che le squadre avversarie nutrono in lui quando è il Montpellier a fare visita. Per un popolo caldo come quello che fa capolino a La Mosson Laborde è l’attaccante perfetto: lottatore, mai domo, pregevole nei colpi tanto quanto al sacrificio. Lo si reputava un attaccante da area di rigore, inizia a ricevere spalle alla porta anche a quaranta metri di distanza dribblando con numeri da funambolo e imbeccando i compagni in posizione sempre perfetta. Sempre che non ci sia la possibilità di tirare dal limite dell’area o di buttarsi su qualche cross o palla vagante. Parlando in numeri, la scorsa stagione a Montpellier è da top player: 18 gol e 9 assist, numeri da grande attaccante di Francia ma non solo.

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Letteralmente esploso con il Montpellier (Photo by SYLVAIN THOMAS/AFP via Getty Images)

Anche a Montpellier, quando tutto sembrava andare per il verso giusto e il binomio con Andy Delort dava vita ad una premiata ditta invidiata da tutti, i campioni di Francia del 2012 decidono di far cassa partendo proprio dall’attacco: che ne sarà di Laborde? Saprà ritrovare le sensazioni vissute nel periodo più splendente della propria carriera in una squadra che punta più in alto come il Rennes?

Riuniti sotto uno stesso tetto

Dubbi e incertezze su quello che sarebbe stato il futuro di Martin TerrierGaëtan Laborde lasciano ben presto spazio ai fatti sul rettangolo verde. Se l’ex Lione è già in Bretagna da un anno, l’esordio di Laborde, per lo più a stagione in corso dopo 4 presenze con il Montpellier, è di una naturalezza disarmante. I rossoneri avevano bisogno di una punta proprio perché a Terrier non era congeniale il ruolo di attaccante puro, mentre Laborde cercava un nuovo partner in crime dopo la separazione da Delort. Il risultato è una coppia d’attacco tra le più invidiate d’Europa, capace di far fuori il Tottenham in Conference League e di lottare per il podio in Ligue 1.

Laborde e Terrier con la maglia del Rennes
I gemelli diversi di Rennes. (Foto: SAMEER AL-DOUMY/AFP via Getty Images – OneFootball)

Senza addentrarsi troppo nei dettami tattici, il concetto è semplice. Laborde è una punta centrale che ama svariare, intelligente nei movimenti, bravo a portare via l’uomo o a fraseggiare con il compagno, tutte caratteristiche congeniali a Terrier, che ama partire da destra, tagliare verso il centro con o senza palla andando poi a concludere nella zona viva del gioco. In questo video viene spiegata l’azione che porta al gol di Martin Terrier in Monaco-Rennes del 22 dicembre: è il 16^ minuto e una combinazione perfetta tra i due porta i bretoni al vantaggio.

Oltre all’intesa tra i due, è necessario evidenziare un appunto. Terrier è capace di giocare come punta in un 4-4-2 (al fianco di Laborde) o come ala sinistra in un 4-3-3, dove Laborde è sempre la punta centrale. Si tratta dei due schemi prediletti di Bruno Genesio le cui doti di entrambi hanno permesso al Rennes di trovare equilibri insperati a inizio stagione. Da gennaio, quando alla pausa natalizia entrambi virarono con 9 realizzazioni, sia Martin Terrier che Gaëtan Laborde hanno segnato in maniera quasi simbiotica, giungendo ad oggi con 12 realizzazioni a testa. Chi lo ha detto che le grandi accoppiate nascono solo nei grandi club con profili prettamente identici per status e storia professionale? Dalla Bretagna la storia di due calciatori che nulla avevano in comune divenuti oggi la miglior coppia d’attacco di Francia e forse d’Europa.

Autore

Nato in Italia, girovago per studi tra Francia e Spagna, poi Argentina per passione: scrivo per amore innato verso questo sport e per la necessità di esprimermi condividendo le mie idee. Amo raccontare storie particolari e poco conosciute, da quelle legate al calcio francese o agli angoli più remoti dei confini argentini.

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