Dove si trova Pordenone? Se provate a fare questa domanda in buona parte della Penisola, molti vi risponderanno vagamente che si trova nel Nord Italia. Alcuni saranno indecisi tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, ma la maggior parte non saprà collocarla al posto giusto. Eppure, pur essendo una cittadina di piccole dimensioni, con poco più di cinquantamila abitanti, Pordenone è ricca di storia, ma anche molto vivace dal punto di vista culturale e produttivo.
Storicamente e territorialmente, la città e le sua provincia sono molto legate al Veneto. La lunga dominazione della Serenissima ha lasciato un’impronta importante, come del resto in tutto il Friuli, ma qui entra in gioco anche il fattore della vicinanza territoriale: la provincia di Pordenone infatti confina per tutto il tratto occidentale con le province di Belluno, Treviso e Venezia. Questa vicinanza si percepisce molto nella parlata: in queste zone è molto diffuso il dialetto pordenonese che è una derivazione di quello veneto, mentre il friulano viene ancora parlato solo in qualche paese al confine con la provincia di Udine.
Pordenone è diventata sede di Provincia nel 1968, in seguito ad un vero e proprio boom industriale che si sviluppò nel secondo dopo guerra per merito di alcuni “capitani di industria”, tra cui spicca il nome di Lino Zanussi. In soli trent’anni, gli Zanussi riuscirono a trasformare una semplice fabbrica metalmeccanica con una decina di dipendenti in un’industria di elettrodomestici con tredicimila dipendenti che produceva ed esportava i suoi prodotti in tutta Europa, in diretta concorrenza con l’industria tedesca. Oggi la Zanussi è diventata una multinazionale ed è stata acquisita dal gruppo svedese Electrolux.
Palazzo Comunale, Duomo e Medioevo: cosa vedere a Pordenone?
Pordenone è una città suggestiva di origine romana. Il suo nome deriva da “Porto Naonis”, perché anticamente era un porto fluviale navigabile sul fiume Naonis (oggi Noncello). Visitarla significa immergersi in un centro storico dal sapore medievale davvero caratteristico, un po’ come accade a Cittadella. Il Palazzo Comunale è l’attrazione principale della città, frutto della commistione tra stili diversi: c’è un ampio loggiato al pian terreno, trifore gotiche sula facciata, una balconata e un monumentale orologio che ricorda la veneziana Piazza San Marco.
Nei pressi si può visitare la chiesa più importante della città: si tratta della Cattedrale di San Marco, eretta nel tredicesimo secolo con influenze gotiche. Vicino al Duomo si può passeggiare nel verde del Parco del Noncello: per accedervi bisogna attraversare il caratteristico “Ponte di Adamo ed Eva”. Sul ponte sono collocate due statue che, in realtà, rappresentano Giove e Giunone, ma la gente del posto ha preferito soprannominare le figure con i nomi dei due personaggi biblici.
Corso Vittorio Emanuele, invece, è la via pedonale e il cuore della città. Si sviluppa tra Piazza Cavour e il fiume Noncello e i suoi portici sono i più lunghi d’Italia dopo quelli di Bologna: è un susseguirsi di negozi, caffè storici e ristoranti. È il salotto della città, dove ci si può incontrare, fermarsi per un caffè o un aperitivo, passeggiare osservando le bellissime facciate dei palazzi storici, ammirare le vetrine dei negozi.
Un altro luogo che vale la pena visitare è il Castello di Torre e il suo Parco. Posto su un’altura, in una posizione strategicamente dominante che guarda al Noncello e che garantiva quella sicurezza indispensabile per un castello medievale, era appartenuto ai Conti di Ragogna e intorno alla sua storia si mescolano fatti reali e leggende che narrano di congiure, assassini e addirittura di fantasmi che tuttora aleggerebbero tra quelle antiche mura. Oggi il Castello è sede del Museo Archeologico del Friuli Occidentale, è circondato da un bel parco e nelle sue vicinanze si può visitare anche un’area archeologica con le vestigia di un’antica villa romana.
I Festival di Pordenone
Pordenone, poi, è famosa a livello nazionale per due eventi davvero importanti che si tengono a settembre e novembre. “PordenoneLegge, Festa del libro con gli autori” è un festival letterario che si svolge durante in mese di settembre (la 22esima edizione avrà luogo dal 15 al 19 settembre 2021). È un evento in continua e grande espansione, con oltre 200 autori che animano gli incontri nelle giornate del festival. Negli anni ha visto la partecipazione di Luis Sepulveda, Margherita Hack, Richard Rorty, Peter Singer, Giacomo Rizzolati e del Premio Nobel J.M. Coetzee.
La “Grande Fiera della Tecnologia“ é denominata anche “Fiera de Radioamatore”, ma la quantità di eventi e il grande spazio espositivo ne fanno una tra le più importanti e partecipate fiere di elettronica e tecnologia dell’Italia intera. Si svolgerà tra il 18 ed il 20 novembre prossimi e c’è già grande attesa tra gli appassionati per scoprire le novità della 51esima edizione.
Dalla Coppa Italia ad una nuova casa
E il calcio? In regione chi l’abbia sempre fatta da padrone: l’Udinese e la Triestina, storicamente anche acerrime rivali. Il Pordenone era una realtà minore che per lungo tempo aveva giocato in Eccellenza, con qualche promozione in Serie D e poi nuovamente retrocessioni tra i dilettanti. Dalla stagione 2012/2013, però, i Ramarri hanno iniziato un percorso diverso che li avrebbe portati nella stagione 2017/2018, sotto la guida del mister Leonardo Colucci, a superare ben quattro turni di Coppa Italia, eliminando anche il Cagliari militante in A.
E così si arriva al 12 dicembre 2018, a quegli ottavi di finale che rappresentano un ricordo indelebile per tutti i tifosi del Pordenone, ma anche di tutti i friulani. La squadra scende in campo a San Siro per affrontare l’Inter. Cosa scrivono i giornali il giorno dopo?
Servono oltre 120 minuti di gioco e la lotteria dei calci di rigore all’Inter per sbarazzarsi del Pordenone, piccola realtà della Lega Pro che ha affrontato a viso aperto la partita, regalando una serata da incorniciare ai tifosi friulani.
La partita termina infatti con il risultato di 5-4 (ai calci di rigore) a favore dei nerazzurri, salvati dall’ultimo tiro dal dischetto parato da Padelli, quando già per Spalletti e compagni si profilava l’incubo per un’eventuale eliminazione. Per i 4500 tifosi friulani è stato comunque un sogno ad occhi aperti: fieri dell’impresa, rimangono dentro lo stadio a festeggiare anche quando il Meazza rimane deserto e i tifosi dell’Inter sono ormai rincasati.
L’anno successivo, sotto la guida di Attilio Tesser, un altro grande sogno si realizza: per la prima volta nella sua storia, il Pordenone Calcio approda in Serie B. A quel punto bisogna pensare anche ad uno stadio nuovo, che possa rispettare i parametri della cadetteria. Fino a quel momento, la squadra ha sempre giocato le sue partite casalinghe al Velodromo Bottecchia, ma ora è giusto regalare ai tifosi e alla squadra una degna cornice.
In attesa del nuovo stadio, la stagione 2019/2020 vedrà il Pordenone giocare le partite casalinghe al Friuli di Udine, mentre nella stagione attuale, vista l’assenza di tifosi causa pandemia, il Pordenone gioca allo Stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro. A questo punto, è giusto però sognare in grande e quindi perché non immaginare in un prossimo futuro un bel derby del Friuli tra Zebrette bianconere e Ramarri neroverdi? In Serie A, ovviamente. Per questa piccola regione sarebbe senz’altro un motivo d’orgoglio: una festa inedita e attesa da troppo tempo.
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